I progressisti non sbattono la porta: "Il dialogo con la Dc non è chiuso"

Per Psd, Libera e Ps lo strappo sulla Reggenza sembra superabile in vista delle alleanze future

Impossibile non definire quello di qualche giorno fa sulla Reggenza uno strappo. Ma quella tra il Partito dei socialisti e dei democratici, ora insieme a Libera e Partito socialista, e la Democrazia cristiana è stata solo una separazione, non un divorzio vero e proprio. E in questi giorni di attesa e studio, pensando alle nuove alleanze, le porte magari si accostano, ma non si chiudono. Né quelle di casa Dc, né quelle della nuova allenza riformista e progressista. "Quanto avvenuto con la Reggenza – sottolinea Gerardo Giovagnoli del Psd – ha accelerato la fine della legislatura, avvenuta però senza traumi e in maniera unanime. Questo è un buon segnale per la costruzione delle prossime alleanze". Insomma, uno sgambetto quello del Psd alla maggioranza di cui faceva parte (il partito ha votato i candidati sostenuti dall’opposizione che poi sono stati eletti), che potrebbe non aver lasciato troppi strascichi. "La Dc – ricorda Giovagnoli – ha portato avanti l’accordo di associazione con l’Unione Europea in maniera convinta. E questa è una base di partenza difficilmente ignorabile. Non significa che i giochi siano conclusi. Il quadro è articolato, la Dc sta chiudendo un accordo con Alleanza Riformista". E questo potrebbe essere un ostacolo non da poco da superare considerando che tra Ar e Psd non corre esattamente buon sangue. "Gli scambi fra partiti sono continui – dice Giuseppe Maria Morganti di Libera – È da un anno che ci confrontiamo con la Dc". "La nostra ferma intenzione – dicono tutti in coro – è di impegnarci per un progetto riformista ambizioso. Siamo già al lavoro per preparare una proposta politica rinnovata, capace di rispondere alle esigenze e alle aspettative dei nostri concittadini".

Aperture, in questo senso, sono arrivate anche dalla direzione della Democrazia cristiana. "Il prossimo governo – sottolineano da via delle Scalette – richiederà competenza, serietà, capacità operativa e unità d’intenti, oltre ad un alto livello di rappresentanza istituzionale, dovendo confrontarsi ancora più approfonditamente con gli organismi europei ed internazionali ed affrontare le sfide dello sviluppo economico, della salvaguardia dello stato sociale e delle riforme strutturali dei settori vitali del Paese. Con questo scopo abbiamo deciso di formare un’ampia delegazione per dare vita agli incontri con le altre forze politiche per valutare la possibilità di individuare e realizzare percorsi condivisi e, conseguentemente, di definire le forme più adeguate di coalizione". Questo è il momento delle riflessioni, presto arriverà quello delle decisioni.