Il caro-vacanze Le tariffe degli hotel aumentate dell’11% "Copriamo solo i costi"

Gli albergatori arginano l’impennata delle spese: "Siamo i più onesti"

Il caro-vacanze  Le tariffe degli hotel  aumentate dell’11%  "Copriamo solo i costi"

Il caro-vacanze Le tariffe degli hotel aumentate dell’11% "Copriamo solo i costi"

Le strutture ricettive riminesi non hanno speculato sull’’aumento dell’inflazione aumentando i prezzi delle camere. È quanto emerge da uno studio rilasciato da Assoutenti che, partendo dai dati Istat, offre stime confortanti sui prezzi tutto sommato a buon mercato delle vacanze in Riviera. Gli albergatori hanno aumentato dell’11% le tariffe. Un adeguamento coerente con l’inflazione che attualmente si attesta a un +11,8% su base annuale (dati Forbes). I rincari più importanti si registrano invece a Firenze, dove i prezzi delle camere rispetto al 2022 crescono del 43,2%. Più cara anche Milano (+38%) e non va meglio a Venezia (+25,7%).

"A Rimini le tariffe sono leggermente cresciute, ma è stato fatto lo strettissimo necessario per colmare il gap dovuto ai costi impazziti di energia elettrica e derrate alimentari", commenta Antonio Carasso, presidente di Promozione Alberghiera. "L’11% di aumento sul prezzo di una camera a 50 euro equivale a 5 euro in più. Il vantaggio della Riviera è l’assoluta competitività con il resto d’Europa". Tariffe, dunque, "oneste", ma c’è chi sottolinea che i prezzi invece dovrebbero salire. "Nel mio albergo con 65 euro si fa pensione completa, i prezzi vanno alzati, Rimini non può essere l’isola felice, dobbiamo adeguarci ai prezzi di tutta l’Italia", sottolinea Patrizia Balducci del San Francisco hotel. "Un cameriere da noi non costa meno che altrove – continua l’albergatrice – il personale va pagato adeguatamente, altrimenti lascia. Da qualche parte dobbiamo fare ricadere i costi della manodopera". Dello stesso avviso anche un’altra albergatrice: "Se è aumentato tutto bisogna ritoccare anche le tariffe delle camere, ci deve essere un bilanciamento rispetto al caro vita, l’Emilia-Romagna peraltro non è mai stata un posto caro per le vacanze, non trovo affatto esagerato l’incremento dell’11 per cento". Sulle difensive anche Daniele Bilancioni dell’hotel Doge: "Rimaniamo assolutamente competitivi, da noi il caro vacanze è inferiore rispetto al costo della vita ed è importante non trasferire tutti i rincari sul cliente". Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi non ha dubbi: "Ancora una volta ci mostriamo fortemente competitivi, un aumento dell’11 per cento copre appena l’impennata generale dei costi che stiamo subendo, lo trovo assolutamente corretto, anzi non lo considero un aumento ma una copertura di quelli che sono i costi". "Durante l’estate i prezzi in alcuni hotel si adegueranno in maniera variabile sulle nuove prenotazioni, ma in Riviera non abbiamo mai applicato prezzi fuori standard. Sono orgogliosa – conclude Rinaldis – del buon senso che hanno applicato i nostri operatori, l’invito è di essere sempre oculati nella formulazione del listino".

Andrea G. Cammarata