Il nuovo molo getta le basi a tempo di record

Posizionati dai pontoni i massi che faranno da fondamenta al prolungamento del porto. I lavori saranno completati dopo l’estate

Il nuovo molo getta le basi a tempo di record

Il nuovo molo getta le basi a tempo di record

Il nuovo molo? Non si vede, ma c’è. Almeno, la ’base’. Per il prolungamento del porto lato Igea il primo step è stato concluso (a tempo di record). Per gettare la prima fila di massi ciclopici, pontoni e chiatta della ditta Mentucci hanno lavorato giorno e notte. Era un conto alla rovescia: per il forzato stop del cantiere il 25 maggio (domani), con l’avvio ufficiale della stagione balneare, quando scatta il divieto di interventi sottocosta in mare che possano ’muovere’ sabbia e fanghi. "Sono stati posizionati i soli basamenti di quello che diventerà, dopo l’estate, il da anni atteso intervento di messa in sicurezza del portocanale – spiega il sindaco Filippo Giorgetti –. Per ora una fila di 80 metri di massi larga circa cinque metri, e alta meno di uno. L’obiettivo è quello di ottenere, con questa ’prima linea’, una stabilizzazione della nuova scogliera, che sarà completata dopo l’estate". La chiatta da 6mila tonnellate ha trasportato i massi dall’isola di Brac, in Croazia. La decisione di procedere con almeno un primo step di lavori è venuta nei giorni scorsi dopo un confronto tecnico del Comune con la Capitaneria di Porto a Rimini a cui era presente anche il progettista dell’intervento, l’ingegnere Alessandro Mancinelli. In precedenza l’opera era stata sospesa per l’impossibilità, da parte della ditta Mentucci, che ha vinto l’appalto dei lavori, e del progettista, di reperire in tempo utile le 13 boe speciali luminose per la sicurezza della navigazione.

Il progetto, atteso da anni, prevede il prolungamento del porto, lato levante, per 80 metri. Un intervento da 2,4 milioni di euro, rispetto ai 2 milioni previsti inizialmente, a causa dell’aumento delle materie prime. Per avere l’ok all’intervento ci sono volute due conferenze dei servizi, con autorizzazione dal Ministero dell’Ambiente il 22 settembre 2023. Poi una serie di tappe forzate di carattere amministrativo, fino alla consegna il 27 febbraio degli specchi acquei. Le cose si sarebbero complicate per la (prevedibilissima) richiesta dell’ente ’Mari e Fari’, dell’installazione dei segnali speciali per le navi in transito. Le boe luminose torneranno utili dopo la stagione estiva.

Mario Gradara