Il sogno delle gemelle cinesi. Dai corsi serali alla laurea

Zeng e Ja sono arrivate a Rimini senza sapere una parola di italiano "L’insegnante ci ha accolto come figlie, ora andiamo all’università".

Il sogno delle gemelle cinesi. Dai corsi serali alla laurea

Il sogno delle gemelle cinesi. Dai corsi serali alla laurea

Non parlavano una parola d’italiano, quando sono arrivate a Rimini nel 2016. All’epoca Zeng e Ja Yang, due sorelle gemelle cinesi trasferitasi in Italia con la famiglia, avevano 14 anni. Ma grazie ai corsi serali di italiano per stranieri del centro interculturale ’Aylan Kurdi’ in via Toni – gestito dall’associazione Arcobaleno – le ragazze hanno imparato la lingua alla perfezione e vanno l’università. Zeng studia scienze alimentari, la sorella Jia va al corso per diventare infermiera.

"Il mondo dell’alimentazione – spiega Zeng – mi affascina molto, anche perché ha a che fare con la salute e lo stare bene delle persone. È grazie al contatto con la cultura occidentale che ho imparato tante cose sull’alimentazione". Zeng e la sorella a Rimini si sono trovate così bene che sono rimaste qui quando, a inizio pandemia, i genitori hanno deciso di ritornare in Cina. "Rimini ci piace molto, qui io e mia sorella stiamo bene – racconta – Ci sentiamo a casa e abbiamo potuto coltivare il nostro sogno: quello di studiare". A Rimini vivono insieme a Irene: "È un’insegnante che abbiamo conosciuto al centro interculturale. Quando i nostri genitori sono rientrati in Cina Irene ci ha aperto le porte di casa sua trattandoci come figlie. Ci sentiamo parte della sua famiglia, sono tutti disponibili, allegri. Per scherzare la chiamiamo ‘nonna’".

Una storia, quella di Zeng e Ja, che secondo l’assessore al welfare Kristian Gianfreda meritava di essere raccontata. "La loro è una belllissima storia di sogni e di integrazione che, grazie a determinazione e costanza, diventano realtà". Ma per Gianfreda è anche la dimostrazione di come il centro interculturale funzioni "grazie agli operatori di Arcobaleno e altre associazioni che ruotano intorno alla struttura di via Toni. Uno spazio che negli anni ha arricchito le attività a favore dei migranti ed è diventato una realtà preziosa per tante persone". Lo testimoniano anche i numeri. Dopo gli anni del Covid – in cui c’è stato un calo inevitabile – gli utenti del centro sono di nuovo cresciuti: oltre 500, di cui il 34% nella fascia degli under 25, il 58% tra i 25 e i 50 anni, mentre gli altri hanno più di 50 anni. E l’anno scorso i bambini e ragazzi che hanno frequentato i corsi di italiano e le attività di sostegno allo studio a cura dell’associazione Arcobaleno sono stati 378. Zeng e Ja faranno da testimonial, per consigliare ad altri giovani stranieri di frequentare il centro.

Manuel Spadazzi