La battaglia in corsia. Bocciato dal tribunale il nuovo orario Ausl: "Lede i nostri diritti"

La Fp Cgil era ricorsa contro la riorganizzazione dell’azienda:. Modifica dei turni e la reperibilità arrivata a 13,5 ore al giorno.

La battaglia in corsia. Bocciato dal tribunale il nuovo orario Ausl: "Lede i nostri diritti"

La battaglia in corsia. Bocciato dal tribunale il nuovo orario Ausl: "Lede i nostri diritti"

Reperibilità per 13,5 ore al giorno e una riorganizzazione delle ore lavorative settimanali nel dipartimento di Sanità pubblica. La rivoluzione introdotta dall’Ausl Romagna nel comparto riminese è stata bocciata dal tribunale del lavoro a cui era ricorsa la Fp Cgil. Il sindacato aveva contestato la riorganizzazione dell’Azienda sanitaria introdotta a partire dall’inizio di quest’anno. L’orario per i dipendenti da gennaio è cambiato. Chi lavora cinque giorni, ha turni quotidiani di 7,12 ore per 36 ore lavorative settimanali. Ma l’Ausl, uniformando gli orari con il resto dell’azienda, da Ravenna a Forlì, "aveva modificato l’orario facendolo di 6 ore per tre giorni e recuperando le restanti ore in due pomeriggi nella settimana" spiega il referente della Fp Cgil Daniele Esposito. Questo è solo l’inizio perché la pronta disponibilità che al massimo è di 12 ore da Contratto nazionale del lavoro, sarebbe andata in deroga arrivando a 13,5 ore giornaliere. C’è anche un altro punto su cui si è concentrata la preoccupazione del sindacato. "La pronta reperibilità può essere svolta anche per unità operative di servizi diversi da quella di afferenza". Per il sindacato la reperibilità, in caso di urgenze, di personale con una data specializzazione in ambiti diversi lascia spazio a più di un dubbio. Il giudice del lavoro, Luciano Ardigò, "ha accolto ampiamente le osservazioni della Fp Cgil, chiarendo in maniere inequivocabile che il comportamento aziendale ha leso le prerogative sindacali e con esse quelle dei lavoratori. Il provvedimento del Tribunale del lavoro prevede anche la revoca da parte di Ausl Romagna degli atti unilaterali che hanno violato il Ccnl". La battaglia giudiziaria muove dalle difficoltà che da tempo ormai emergono in seno all’azienda sanitaria per la difficoltà nell’assumere nuovo personale. Il sindacato si dice consapevole del fatto che "il Servizio sanitario nazionale è aggredito da tagli alle risorse e soggetto a un tetto di spesa per il personale", tuttavia non trova accoglimento "la tendenza a depauperare le Unità operative a favore di strutture territoriali come Cau e Cot".

Andrea Oliva