"La causa? È soltanto un piano per farmi fuori"

Caso rimborsi, l’ex sindaca Tosi attacca: "Il contenzioso può essere evitato, ma la maggioranza non vuole e prova ad allontanarmi dal consiglio comunale".

"La causa? È soltanto  un piano per farmi fuori"

"La causa? È soltanto un piano per farmi fuori"

"C’erano, e ci sono, tutte le possibilità di evitare il contenzioso, ma appare ovvio che loro, il contenzioso giudiziario lo vogliono con il solo scopo di allontanare me dal consiglio comunale". Così parlò Renata Tosi. La consigliera comunale ed ex sindaca non ha alcuna intenzione di alzare bandiera bianca dopo l’azione giudiziaria avanzata dal Comune che le chiede in tribunale gli 87mila euro di rimborsi ricevuti per l’assistenza legale nei procedimenti del Trc. L’azione del Comune crea le condizioni per la lite pendente tra la consigliera e il Comune stesso, e questo è uno dei casi di incompatibilità a ricoprire la carica pubblica come stabilito dall’articolo 63 comma 4 del Tuel. "A tutt’oggi ci sono le condizioni per confrontarsi – premette Fabrizio Pullè, nella veste di avvocato di Renata Tosi – La causa non è una necessità. Ci sono aspetti da chiarire. Ad esempio all’interessata non è mai arrivata alcuna risposta dall’assicurazione, mentre sarebbe importante un confronto a tre, con anche l’assicurazione".

La discussione in consiglio dell’eventuale incompatibilità non sarà breve. Serviranno mesi. Si prospetta un lungo confronto politico. Renata Tosi parla di "clava giudiziaria. Chi è al governo della città in questo momento ha volutamente ucciso la politica". La tesi dell’ex sindaca è sempre la medesima: "Gli unici argomenti su cui la Angelini e la sua giunta hanno sempre trovato l’accordo, fin dall’inizio della consiliatura, sono stati due: le assunzioni di personale a pioggia e cercare il modo ed il pretesto di estromettermi dal consiglio comunale. Pensano di fare politica nelle aule giudiziarie: lo facevano quando erano all’opposizione (ricordo l’esposto che fecero contro di me, per i presunti 7 centimetri di un abuso edilizio, accusa che si è rivelata infondata e procedimento archiviato), e lo fanno ancora oggi quando sono in maggioranza. Anche questo è un grande segno di debolezza".

Secondo la Tosi i rimborsi ottenuti non sono dissimili da quanto accaduto in passato con altri sindaci di centrosinistra. "Appare davvero particolare che il Comune richieda la restituzione di somme anticipate per spese legali, quando medesimi anticipi sono stati dati, negli anni precedenti, anche ai sindaci del Pd". Negli atti pubblici è riportato che l’assicurazione legale che assiste il municipio non ha ritenuto di coprire le spese sostenute dal Comune. "La vicenda del rimborso delle spese legali – ribatte la consigliera – è una questione prettamente tecnica, che deve essere risolta con la compagnia di assicurazione, ma che loro hanno voluto trasformare, da quando sono arrivati al governo, in un ‘ariete’ costruito per abbattermi. Hanno infatti iniziato a richiedermi la restituzione di importi anticipati, che per prassi sono sempre stati concessi a tutti i sindaci precedenti per spese legali".

Andrea Oliva