La spesa col contagocce "E addio alle cene fuori"

I riminesi e il caro-vita. La pensionata Caterina: "Ora mangio meno di prima". C’è chi compra "soltanto due melanzane alla volta, per risparmiare".

La spesa col contagocce  "E addio alle cene fuori"

La spesa col contagocce "E addio alle cene fuori"

L’inflazione galoppante. Le speculazioni di chi ci marcia sopra, alzando i prezzi in maniera spropositata. A farne le spese sono i riminesi, che pagano molto più di altri l’aumento dei prezzi dei generi alimentari.

Sembrano ormai lontani i tempi in cui la frutta e la verdura le si compravano al chilo. Al bancone adesso le richieste spesso si limitano allo stresso necessario. "Le melanzane? Ne compro due o tre alla volta, scegliendo tra le più piccole", ammette la signora Francesca. Si fa di necessità virtù, "e così si riduce anche lo spreco", dice Ivana, impegnata ad acquistare un po’ di verdura fresca. Molti hanno cominciato rinunciando alle cene al ristorante, fino ad arrivare, in alcuni casi, al "mangiare meno" anche a casa. C’è chi ha perso il reddito di cittadinanza e ti guarda con lo sguardo fuggente e indignato. Caterina, un’anziana signora che si reca al Mercato coperto di Rimini ormai da una vita, ammette. "Cerco di fare buon viso a cattivo gioco, mangio poco" racconta la pensionata. Lo sfogo di Alda la dice lunga: "Che armi abbiamo noi, contro l’impennata dei prezzi? Hanno regalato i soldi per le case ecologiche, ma poi la spesa continua ad aumentare costantemente". Gianmaria è un altro dei tanti rassegnati. "I prezzi sono aumentati e di conseguenza riduco le quantità. Mangio bene ma poco, mi sono adeguato".

Emiliano, un insegnante disoccupato, commenta duro: "Devono mandare le armi in Ucraina, non tolgono soldi a loro, li tolgono a noi. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ho comprato un chilo di patate e 6 uova. Ho speso in tutto 6,20 euro: è assurdo". Alae è una ragazza straniera e non nasconde le sue difficoltà. "I prezzi aumentano, ma i nostri salari restano bassi... Come si fa?".

Renata si è trasferita a Rimini da Milano. Nella vita si occupa di ricerche di mercato e fa notare come "più che l’aumento dei prezzi, a Rimini vedo una differenza di prezzi notevole da un negozio all’altro. Per questo sto più attenta a quello che spendo". Per Matteo, giovane impiegato che lavora a Ikea, "ormai è un salasso continuo: la benzina che aumenta, il cibo pure. Come faccio? Rinuncio alle cene fuori, guardo le promozioni. È un disastro. Ma intanto continuiamo a finanziare la guerra in Ucraina...".

Andrea G. Cammarata