Mannoia canta contro la guerra e con Rea incanta il pubblico

I grandi successi della musica italiana e le parole per la pace al Palacongressi di Riccione.

Mannoia canta contro la guerra e con Rea incanta il pubblico

Mannoia canta contro la guerra e con Rea incanta il pubblico

Un no alla guerra, senza compromessi. È così che Fiorella Mannoia e Danilo Rea hanno chiuso il concerto al palazzo dei congressi di Riccione nella serata di venerdì. Un no pronunciato in musica e parole. "E dica pure ai suoi, se vengono a cercarmi, che possono spararmi, io armi non ne ho". È parte del testo de Il disertore di Ivano Fossati, uno dei manifesti pacifisti più chiari mai scritti. Mannoia e Rea hanno chiuso così non solo la serata ma anche l’ultima tappa del tour che li ha condotti in giro per il Paese. Un viaggio percorso con un pianoforte e la melodia della voce che ha ripercorso alcuni tra i grandi successi della musica italiana. Un ‘prestito’ perché, come ha sottolineato l’artista, "di canzoni così non se ne scrivono più: è un onore poterle cantare ed è un dovere tenerle vive nella memoria di tutti". Rea, tra i pianisti jazz più apprezzati, ha aperto il concerto con un medley che ha spaziato dalle melodie di Ennio Morricone ad Azzurro di Adriano Celentano e Bocca di Rosa di Fabrizio De André. Fiorella Mannoia lo raggiunge un quarto d’ora più tardi, partendo con i suoi successi, con Oh che sarà e Come si cambia.