MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Rimini, i marinai di salvataggio: “Uno di noi ogni 300 metri non basta: così è il caos. Issiamo bandiera rossa”

Il servizio va garantito anche in pausa pranzo, a torrette alternate. Partiti i controlli della guardia costiera per far rispettare la nuova ordinanza. I baywatch corrono ai ripari: “Segnaliamo ai bagnanti i potenziali rischi”

Rimini, un marinaio di salvataggio in servizio (Foto Migliorini)

Rimini, un marinaio di salvataggio in servizio (Foto Migliorini)

Rimini, 30 maggio 2024 – Bandiera rossa all’ora di pranzo. Sempre e comunque. La nuova stagione balneare è cominciata tra un mare di polemiche: dalla rivoluzione del servizio di salvataggio, alle boe che i gestori degli stabilimenti balneari devono posizionare a 50 metri dalla riva, per segnalare i potenziali pericoli.

Nonostante gli esposti presentati in Procura e gli appelli a Regione, Prefettura e i Comuni, i marinai di salvataggio di Rimini – come i colleghi del resto della Romagna – sono stati costretti ad adeguarsi alla nuova ordinanza, che ha eliminato da quest’anno la pausa pranzo per loro. Dalle 12,30 alle 14,30 gli ‘angeli rossi’ devono garantire comunque il servizio, mentre prima staccavano dalle 13 alle 14 lasciando le torrette. Per quelle due ore si lavora a torrette alternate: mentre un marinaio di salvataggio fa la pausa l’altro copre anche la sua zona. Che, per i baywatch, significa sorvegliare un fronte di 300 metri anziché 150.

La nuova ordinanza

A pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova e tanto contestata, ordinanza, per l’associazione dei marinai di salvataggio di Rimini è già arrivato il tempo di tirare le prime somme. E secondo i baywatch il bilancio è negativo. “Si è creato il caos – attacca l’associazione – perché i bagnanti non capiscono perché c’è bandiera rossa in un punto, e quella bianca affiancata alla rossa nella spiaggia vicina…”. La rossa issata dove non c’è nessuno in torretta, la bianca e la rossa dove il marinaio di salvataggio c’è. “Alla fine abbiamo risolto così: bandiera rossa ovunque dalle 12,30 alle 14,30, per segnalare ai bagnanti la pericolosità di andare in acqua anche laddove siamo in servizio, visto che in quelle due ore dobbiamo vigilare su un fronte di 300 metri, il doppio del normale”. “In questi giorni – continuano i marinai di salvataggio – anche a causa del maltempo, in spiaggia non c’è stata molta gente. Non siamo stati impegnati in interventi particolarmente complessi. Ma quando il meteo sarà migliore e ci sarà molta più gente, nella pausa pranzo la situazione diventerà problematica, essendoci la metà di noi in servizio rispetto alle altre ore”.

I turni

Un altro problema è rappresentato, secondo i baywatch, dai turni a cui sono costretti per effetto della nuova ordinanza. “Alcuni di noi hanno dovuto lavorare per sei ore e mezzo di fila, per effetto dei turni, violando così le norme previste dal contratto nazionale”. Insomma: secondo i marinai di salvataggio si tanno verificando tutti i problemi e le difficoltà che temevano alla vigilia della stagione.

Tra le novità indigeste, anche il fatto che gli ’angeli rossi’, quando escono in mare per i soccorsi, devono comunque tenere addosso la maglietta: “Non solo è scomodo, è proprio pericoloso. Perché se il bagnante in difficoltà si aggrappa alla maglietta, rischiamo di affogare in due”. Intanto la capitaneria di porto di Rimini ha avviato i controlli su tutta la costa, per verificare il rispetto dell’ordinanza. Fin qui le nuove regole sono state rispettate e non ci sono state multe.