Nuovi centri assistenza: "Noi medici di base limitiamo gli accessi, ma siamo dimenticati"

Il sindacato Snami ribatte al responsabile Mattia Altini. Pesaresi: "Svolgiamo tante ‘urgenze non complesse’ ogni giorno. I servizi vanno razionalizzati, altrimenti si producono nuove code".

Nuovi centri assistenza: "Noi medici di base limitiamo gli accessi, ma siamo dimenticati"

Nuovi centri assistenza: "Noi medici di base limitiamo gli accessi, ma siamo dimenticati"

"Altini punta sui Cau e si dimentica dei medici di famiglia". Il sindacato dei medici di medicina generale Snami, con il presidente Pietro Pesaresi (foto), replica a Mattia Altini, responsabile dell’assistenza ospedaliera in regione. Altini è tra i fautori dei Cau, i nuovi Centri di assistenza per l’urgenza che avranno il compito di togliere pazienti ai Pronto soccorso, dove saranno trattati soltanto i casi più gravi e complessi. Pesaresi ha alcune domande per Altini. La prima: "Sa quante ‘urgenze non complesse’ gestisce ogni giorno un medico di famiglia con accesso telefonico, accesso messaggistica, visita medica al di fuori degli appuntamenti quotidiani in ambulatorio e che potrebbero essere dirottati ai Cau se non immediatamente effettuabili? Ha contato anche questi possibili accessi nelle statistiche?". Il sindacato rileva che già oggi c’è "una continuità assistenziale diurna retribuita dalla Regione Emilia Romagna per la gestione delle urgenze non complesse nei nuclei di Cure primarie gestiti dai medici di famiglia". altri dubbi emergono sulla gestione dei Cau. "Secondo Altini 140 accessi l’ora verranno distolti dai pronto soccorso. Dunque ci saranno molte decine di medici di guardia ogni ora che visiteranno quei pazienti che magicamente non dovranno più attendere lungamente come in PS? Siamo così certi di una netta suddivisione dei codici colorati attribuiti ai pazienti prima di essere visitati fisicamente da un medico che dovrebbe essere esperto in urgenza e emergenza e che approccia un paziente di cui non sa nulla? Questa ridondanza di ruoli nel sistema sanitario ricorda la moltiplicazione dei pani e dei pesci". Secondo lo Snami, "se non si applica una razionalizzazione rigorosa dei servizi di primo accesso non si produce un vero vantaggio per il cittadino ma si ottiene semplicemente una illimitata saturazione complessiva dei servizi: le code infinite invece di alleggerirsi si spostano da un’altra parte, rischiando inoltre di degradare la qualità del servizio offerto"

Andrea Oliva