Rimini, 2 aprile 2024 – Settanta lettere di ammonimento per altrettante famiglie e una settimana di tempo per regolarizzare al presenza a scuola dei bimbi under 16 prima di incorrere nella denuncia penale. Il Comune di Rimini ha affrontato il tema dell’inosservanza dell’obbligo scolastico con grande decisione.
![Obbligo scolastico: a Rimini una settantina di famiglie non sono in regola](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/N2NiODMwYTktOGQxYi00/0/obbligo-scolastico-a-rimini-una-settantina-di-famiglie-non-sono-in-regola.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Scuola dell’obbligo: cosa dice il decreto Caivano
Il recente decreto Caivano stabilisce che violare l’obbligo scolastico dei figli o degli affidati minorenni è un reato penale. Il nuovo decreto Caivano, poi, attribuisce alle scuole il compito di verificare la frequenza degli alunni e, quando vengono identificate assenze ingiustificate, la scuola deve – si tratta quindi di un obbligo e non di una scelta – intraprendere una serie di azioni e, in caso di mancata giustificazione, informare il sindaco, che a sua volta ammonirà il responsabile dell’alunno.
D’altro canto
Il ruolo dei servizi sociali a Rimini
Grazie a questa procedura e all’attivazione dei servizi sociali, a Rimini e provincia è già stato possibile recuperare sui banchi della scuola dell’obbligo una ventina di bimbi e ragazzi. Infatti, il Comune di Rimini ha stabilito che la comunicazione della scuola deve arrivare anche ai servizi sociali “affinché sia agita ogni utile iniziativa volta a favorire il rientro a scuola del minore ovvero a valutare se sussistano gravi motivi che ne giustificano la mancata frequenza”.
Obbligo scolastico: fino a che età?
La legge prevede la frequenza obbligatoria delle scuole di 6 ai 16 anni: sono dunque escluse le scuole materne ma sono compresi – spiega il ministero dell’Istruzione – gli otto anni del primo ciclo di istruzione (elementari e medie) e i primi due anni del secondo ciclo (Legge 296 del 2006), che possono essere frequentati nella scuola secondaria di secondo grado – statale – o nei percorsi di istruzione e formazione professionale regionale.
Inoltre – spiega ancora il ministero –, per tutti i giovani si applica il diritto/dovere di istruzione e formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica professionale triennale entro il 18esimo anno di età in base a quanto previsto dalla legge n.53/2003.
Il Comune di Rimini
“Sono già più di venti i casi rientrati, per altri siamo al lavoro, in attesa di capire come si muoveranno le altre famiglie, circa cinquanta, per cui ci sono ancora i tempi per la loro regolarizzazione – spiega Chiara Bellini, vicesindaca del Comune di Rimini con delega alle politiche educative –. Rispetto quella che appare come una impostazione sbilanciata sul versante penale e punitiva da parte del Governo, con il nostro approccio integrato intendiamo evidenziare quegli aspetti positivi a contrasto dell’evasione scolastica e per il sostegno del minore”.