"La proroga delle concessioni balneari al 30 settembre 2027 è stata concordata dall’Italia con l’Unione europea. Il governo italiano, nella pienezza e legittimità dei suoi poteri, l’ha approvata. Noi operatori ad oggi sappiamo che c’è una legge dello Stato che fissa i termini concessori al 2027". Lo afferma Mauro Vanni, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali. "Non capisco – aggiunge – come sia possibile che i giudici del Tar ritengano legittimo poter di fatto legiferare, mentre dovrebbero applicare le norme che gli stessi commissari dell’Unione europea - che avevano attivato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sull’applicazione della direttiva Bolkestein - avevano concordato con il nostro governo, a quanto risulta. In precedenza il decreto Draghi, 118 del 2022, aveva fissato i termini delle scadenze al 30 dicembre 2023 e poi al 31 dicembre 2024. La nuova proroga era stata concordata, lo scorso settembre, dall’allora ministro Fitto con l’Ue e approvata dal decreto Infrazioni. Legge promulgata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Non va bene se a legiferare sono i tribunali – continua il presidente dei balneari di Confartigianato –. Le reazioni a caldo da parte degli operatori sono di totale sconcerto. Non è possibile fare impresa in un Paese dove quasi ogni giorno si rimescolano le carte".
"Lunedì saremo a Carrara per partecipare a Balnearia – chiosa Vanni –, il Salone professionale delle sttrezzature balneari. Sono attesi tra gli altri anche interventi di giuristi, ci confronteremo. E attendiamo per questa occasione anche di conoscere le prime bozze dei Decreti attuativi relativi alla proroga al 2027, che il governo deve emanare entro il 31 marzo".
"Ancora una volta si tira la palla in tribuna in un modo assolutamente non equilibrato – fa eco Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti –. Qui non è accettabile che continuamente ci siano interventi da parte dei giudici che creano ulteriore confusione in una situazione già caotica". "Noi riteniamo – prosegue – che il 2027 come obbligo di proroga delle concessioni balneari abbia piena valenza, perché è un accordo fatto con la Commissione europea, ma io aggiungo di più. Siamo convinti, alcuni ricorsi sono partiti ma ne partiranno altri, che ha piena valenza il 2033" (il termini fissato in precedenza con la ’legge Centinaio’ 145 del 2018, poi annullata dal Consiglio di Stato). "Quindi questa sentenza del Tar non ci spaventa – conclude Rustignoli – ma ci preoccupa, perché questa situazione di confusione ci fa capire con che leggerezza viene affrontata la nostra questione".
Mario Gradara