Petitti: "L’unica soluzione è fare le gare"

Il governo deve proporre una legge di riordino delle concessioni demaniali turistiche, per recepire le sentenze della Commissione europea. Necessari bandi per assegnare le attività di spiaggia. Entro 2 mesi. Rischio caos totale.

Petitti: "L’unica soluzione è fare le gare"

Petitti: "L’unica soluzione è fare le gare"

"Il governo proponga all’Europa una legge seria di riordino di tutte le concessioni demaniali turistiche, che recepisca le sentenze e i richiami della Commissione europea, e proceda con i necessari bandi per assegnare le attività di spiaggia". A sostenerlo è Emma Petitti, la presidente dell’assemblea regionale, che sulle concessioni interviene a gamba tesa contro il governo. Partendo dalle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato di "rilevanti perplessità sulla proroga automatica delle concessioni" e ha poi esortato "indispensabili, ulteriori iniziative di governo e Parlamento" in tempi brevi. E allora per la Petitti non c’è altra strada: "Il governo si impegni ad approvare la legge entro due mesi. Chieda una proroga di un anno per dare tempo ai Comuni di predisporre ed espletare i bandi. Senza questa iniziativa il rischio del caos totale è concreto". Per la Petitti non esistono altre soluzioni. Nemmeno quella di trattare con l’Europa per evitare i bandi in base alla recente mappatura, che ha stabilito che in Italia il 33% delle spiagge è dato in concessione a imprese private mentre il resto è libero. "La mappatura delle spiagge esiste da 30 anni, è sufficiente fare riferimento al sistema informativo del Demanio. Tra l’altro è curioso che nell’ultima stesura le coste siano passate da 7.800 a 11.000 chilometri quadrati". Nella mappa "sono stati ricompresi scogli, porti e tratti inaccessibili. Il tutto per eludere il principio della scarsità della risorsa naturale disponibile". "Va detto – conclude la Petitti – che la situazione in cui si trova l’Italia è figlia di una politica che, dal 2008 a oggi, non è stata in grado di formulare una proposta credibile, seria, in linea con le norme europee. Questo indipendentemente dal colore dei governi che si sono succeduti, compresi quelli di cui ha fatto parte il Pd. E prima o poi i nodi vengono al pettine".