Pistola in classe a Rimini, sospeso lo studente. "Deve capire di aver sbagliato"

Franca Berardi, dirigente dell’Alberti: "Non abbiamo minimizzato l’episodio, il giorno stesso lo abbiamo sospeso dalle lezioni"

L’intervento dei carabinieri dopo l’episodio avvenuto a scuola mercoledì mattina

L’intervento dei carabinieri dopo l’episodio avvenuto a scuola mercoledì mattina

Rimini, 3 dicembre 2021 - E’ stato immediatamente sospeso da scuola lo studente 17enne che mercoledì mattina, all’istituto ’Alberti’, si è presentato nella sua classe con una pistola giocattolo e poi l’ha mostrata alla professoressa spaventandola a morte. "Nei confronti dello studente – spiega la dirigente della scuola, Franca Berardi – abbiamo preso un provvedimento disciplinare nei confronti del ragazzo. L’abbiamo fatto nel giorno stesso e non abbiamo minimizzato l’episodio, tutt’altro".

Rimini, studente punta la pistola (giocattolo) contro la prof. E lei sviene  

Ci tiene a precisarlo la preside, dopo il gran clamore suscitato - giustamente - dal gesto del ragazzo. L’episodio è avvenuto intorno alle 13 di mercoledì mattina, al cambio dell’ora. Il 17enne ha mostrato l’arma finta (aveva ancora il tappo rosso inserito) alla docente che era appena entrata in aula per la lezione. Non è ancora chiaro se il giovane abbia ’puntato’ l’arma contro la prof o l’abbia semplicemente mostrata. Sta di fatto che l’insegnante ha avuto un mancamento, ed è stata soccorsa da colleghi e dal personale scolastico. Tanto che la scuola, vista la gravità del fatto, ha subito chiamato i carabinieri. I militari, una volta a scuola, hanno ’strigliato’ il ragazzo e chiamato i suoi genitori, che sono andati a prenderlo e gli hanno fatto a loro volta una sonora ramanzina. Mercoledì la dirigente della scuola, Franca Berardi, non aveva affrontato l’episodio se non per dire che le cose non erano andate proprio così. "Avevo i consigli di classe, è stata una giornata intensa. Ma non mi sottraggo e non minimizzo. Girare con una pistola ancorché finta è grave".  

Per questo motivo "già il giorno stesso abbiamo preso il provvedimento disciplinare nei confronti dello studente, che è stato sospeso". Il ragazzo dovrà restare a casa per una decina di giorni. Il provvedimento è stato adottato solo per lui, non per i compagni di classe. Questo perché sarebbe stata solo una sua iniziativa, da quanto trapela. "Ma l’insegnante che è entrata in classe in quel momento – precisa la Berardi – non è propriamente svenuta...". Secondo la prima ricostruzione dei fatti, confermata anche dai carabinieri (chiamati dalla stessa scuola) l’insegnante avrebbe avuto un mancamento e sarebbe svenuta. Al momento contro il ragazzo non è stata presentata una denuncia. Sarà l’insegnante a decidere se sporgere querela o meno contro di lui. Ma "su questo – ha già detto la professoressa – non posso dire nulla".  

Per la preside , al di là degli sviluppi che avrà la vicenda, "è fondamentale far capire ai ragazzi i loro errori, metterli di fronte alla consapevolezza che i loro gesti hanno delle conseguenze. Ma al tempo stesso, è necessario collaborare con le famiglie. Gli insegnanti hanno ruolo importante nell’educazione dei ragazzi, che parte da casa e prosegue a scuola". Per questo, al di là del provvedimento adottato, "in questa vicenda è fondamentale educare i ragazzi e agire affinché non avvengano pericolosi fenomeni di emulazione". Un lavoro complicato ma necessario, in una scuola frequentata oggi da oltre 650 alunni (all’istituto ’Alberti’ il numero di studenti è aumentato notevolmente negli ultimi anni) e "dove ci sono alcune classi che vengono hanno bisogno di essere seguite particolarmente".