"Più taxi in città? Il vero problema è il traffico"

Confartigianato, attraverso Cotari, la cooperativa dei tassisti riminesi, solleva la necessità di un dialogo tra il Comune e i diretti protagonisti del servizio taxi per migliorare la mobilità. Si propone di riflettere sui fattori che influenzano la domanda e si offrono soluzioni da parte di chi opera sulle strade.

Aumentare i taxi a Rimini perché gli attuati 71 sono pochi? I tassisti non ci stanno. E attraverso Confartigianato, di cui fa parte Cotari (la cooperativa dei tassisti riminesi) passano al contrattacco. "Nessuno sta sentendo il bisogno di coinvolgere i diretti protagonisti del servizio – attacca Confartigianato – per immaginare soluzioni che possano migliorare il servizio taxi, alle prese con l’oggettiva difficoltà che sta vivendo la mobilità riminese". Un tema più volte sollevato da Alessandro Taranto, il presidente della cooperativa. Ma ora "c’è nell’aria l’intenzione del Comune di mettere a punto un bando con la Provincia per nuove licenze. Un’iniziativa di cui non si sa nulla e che va ponderata con grande attenzione. Perché, laddove è stata adottata, raramente ha dato gli esiti attesi". Per la Confartigianato i tassisti riminesi "potrebbero dare un contributo importante alle scelte operate in tema di viabilità, ma serve un dialogo. Che a oggi è sostanzialmente inesistente".

Nei giorni scorsi da più fronti (la consigliera Pd Annamaria Barilari, il presidente Confcommercio Gianni Indino) sono giunte richieste di aumentare il numero delle licenze. Ma "i problemi evidenziati da vari protagonisti della scena riminese, e talvolta con approssimazione – osserva Confargianato – non sono riconducibili al numero di licenze o all’impennarsi della domanda, bensì a una serie di fattori su cui suggeriamo di riflettere per intervenire con efficacia. Le proposte ci sono, da parte di chi (i tassisti) opera sulle strade giorno e notte, e ha tutto l’interesse che il servizio migliori".