Rallentamenti nei lavori per il Trc. Il Comune non deve risarcire

La sentenza del Consiglio di Stato per una vicenda che risale al 2014, quando . Renata Tosi era sindaca.

Nessun risarcimento danni per i rallentamenti che subì il cantiere del Trc nel 2014. Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine alla querelle che ha visto per anni contrapposta Pmr (prima Amr, Agenzia mobilità Rimini) al Comune di Riccione. Oggetto del contenzioso legale erano gli atti comunali emanati dall’allora amministrazione Tosi che secondo Pmr avrebbero rallentato il cantiere provocando un effettivo danno economico. Danno che sarebbe testimoniato dall’accordo bonario che l’appaltatore, dunque Pmr, stipulò con la stessa impresa costruttrice. Il primo periodo dei lavori dopo l’inizio del cantiere vide una contrapposizione forte tra l’allora amministrazione Tosi, decisa a osteggiare un’opera mai apprezzata, e la stazione appaltante, Pmr. In quei mesi il Comune emanò diversi atti ritenuti lesivi dalla società.

Peraltro va ricordato come gli atti del Comune vennero puntualmente sospesi dal Tar. Tuttavia secondo il Consiglio di Stato "va ancora osservato che i provvedimenti comunali annullati dei quali si asserisce la lesività, non avrebbero mai potuto produrre significativi effetti dannosi, essendo stati sempre sospesi dal Tar sin dalla sede cautelare; uno, addirittura, quello oggetto della sentenza numero 1124 del 2015 del Tar Bologna, è stato revocato dall’amministrazione comunale a distanza di soli sette giorni". All’epoca una prima stima dei danni faceva lievitare il conto a circa 2 milioni di euro. In seguito l’accordo bonario tra Pmr e l’impresa era su cifre decisamente inferiori. In sede giudiziale non è stata predisposta alcuna perizia per quantificare l’eventuale danno perché secondo i giudici del Consiglio "l’insufficienza probatoria non poteva essere colmata neanche ricorrendo ad una Ctu". La sentenza mette fine a una battaglia durata anni. Il Comune, oggi guidato da un’amministrazione di centrosinistra dopo le elezioni del 2022, non dovrà risarcire nemmeno un euro a Pmr. E non dovrà versare le spese di lite che il Consiglio di Stato ha deciso di addebitare a Patrimonio mobilità Rimini per un valore complessivo, tra spese e accessori, quantificato in 4.600 euro.

"Noi guardiamo avanti – dice il presidente di Pmr, Stefano Giannini – e siamo concentrati sul prolungamento fino alla Fiera e parteciperemo al bando appena uscito del ministero per il prolungamento fino a Cattolica. Tra la stazione di Riccione e Le Navi a Cattolica faremo un percorso che consenta di garantire tempi e il servizio come chiesto dal ministero per questo tipo di mobilità".

Andrea Oliva