Rapinatore in fuga. Evade e si costituisce:: "Voglio stare a Rimini"

Il 64enne agli arresti domiciliari è arrivato in treno qui da Brescia, per poi consegnarsi ai carabinieri: "Meglio ai ’Casetti’ che a casa mia".

Rapinatore in fuga. Evade e si costituisce:: "Voglio stare a Rimini"

Rapinatore in fuga. Evade e si costituisce:: "Voglio stare a Rimini"

"Vi prego, portatemi nel vostro carcere. Qui da voi c’è l’aria buona e si sta bene". I carabinieri della stazione del porto di Rimini non hanno creduto alle loro orecchie nel sentire la motivazione con cui, lunedì scorso, un 64enne bresciano ha suonato al campanello della caserma per andare a costituirsi. Molto candidamente, l’uomo – invalido civile al cento per cento, con alle spalle diversi precedenti penali – ha raccontato ai militari dell’Arma la sua storia. Sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione nel comune di Bovezzo (in provincia di Brescia) su ordine del gip del tribunale di Verona in quanto accusato di rapina aggravata, aveva preso la decisione di evadere. Così era andato in stazione, aveva comprato un biglietto per Rimini ed era salito sul primo treno.

Arrivato in città, era andato a piedi dritto filato fino alla prima caserma dei carabinieri, ammettendo appunto di aver violato la misura cautelare a cui era stato sottoposto e accompagnando la sua spiegazione con una richiesta molto semplice: essere portato in carcere ai ‘Casetti’. Ai carabinieri, esterrefatti nel sentire il suo racconto, il 64enne ha spiegato di soffrire di problemi di salute e che l’aria di mare gli avrebbe fatto bene. Ha poi aggiunto che, rispetto al carcere di Brescia, quello di Rimini è meno sovraffollato ed è stato ristrutturato di recente. Ai ‘Casetti’, ha infine concluso, sono inoltre presenti tra i detenuti dei suoi amici di vecchia data e per questo motivo era sicuro che si sarebbe trovato bene. Una storia al limite dell’assurdo, che ha quindi portato i militari dell’Arma a dichiarare in arresto il fuggitivo bresciano. Ieri mattina l’uomo è stato processato in via direttissima in tribunale a Rimini.

Davanti al giudice, ha ripetuto per filo e per segno le incredibili motivazioni del suo gesto, chiedendo ancora una volta a gran voce di essere collocato dietro le sbarre nel carcere riminese. Di tornarsene a Bovezzo, per continuare a scontare i domiciliari in casa, non ne voleva assolutamente sapere. Ma il giudice non ha potuto fare altro che convalidare l’arresto e ha ordinato il ripristino della misura degli arresti domiciliari nel comune in provincia di Brescia.

Per quanto riguarda l’evasione dai domiciliari avvenuta lunedì, l’avvocato d’ufficio assegnato al 64enne, Angelia Iannone, ha chiesto per lui i termini a difesa e l’udienza è stata aggiornata. Rimesso in libertà al termine dell’udienza, all’uomo è stato intimato di fare immediatamente ritorno nella località lombarda e di continuare a scontare lì gli arresti domiciliari.

l.m.