
Riccione conta poco più di 34.500 residenti
Riccione attira ancora, il fenomeno dell’immigrazione da altri comuni e Paesi è in aumento, ma la popolazione continua a decrescere a causa delle nascite sempre più scarse, ben lontane dal compensare i decessi, che nel 2024 hanno raggiunto numeri simili a quelli registrati negli anni del Covid. La popolazione quindi invecchia, mentre i nuclei familiari composti da un’unica persona crescono. Secondo i dati dell’Ufficio anagrafico al 31 dicembre dell’anno appena concluso, i riccionesi in elenco erano 34.509 (16.250 maschi e 18.252 femmine), 154 in meno del 2023, e comunque il numero più basso degli ultimi sei anni quando, dopo varie fluttuazioni, è cominciata la discesa. L’apice era stato toccato nel 2011 con 35.885 riccionesi. In calo i centenari che ora sono appena undici con Athos Crudi, classe 1920, in testa.
A contribuire alla decrescita dei residenti, dipendente anche da varie ragioni legate in prevalenza alla sfera economica e lavorativa, è stata la ‘cicogna’ sempre più vagabonda. I bimbi nati nel 2024 sono stati appena 149 (contro i 153 del 2023 e i 164 del 2022), il numero minimo degli ultimi anni; con 21 bebè agosto è il mese con più nascite, con 7 è il mese di aprile quello con il dato inferiore. Le nascite sono pressoché un terzo dei decessi, 421 in tutto (contro i 397 del 2023, i 444 del 2022 e i 458 del 2021). Il mese più critico è stato maggio con 46 morti, seguito da agosto (45) e da febbraio (41). Si è così di fronte a una popolazione sempre più matura e anziana. Raggiungono appena il 10,17 per cento i riccionesi tra 0 e 14 anni e il 23 per cento quelli tra i 15 e i 39. La fascia più consistente, 38,94 per cento, è formata da residenti tra i 40 e i 64 anni. Gli over 65 costituiscono il 27,39 per cento.
Lievita il numero dei nuclei composti da una sola persona: questo scenario è in parte dovuto alle persone anziane rimaste sole, ma anche alle scelta di diversi giovani che, o per motivi di lavoro o per ragioni personali, preferiscono vivere in autonomia. A Riccione se ne contano circa 7mila (6.927 per l’esattezza) su un totale di 16.421, di questi 4.307 sono composti da due sole persone, 2.738 da tre, 1812 da quattro e 470 da cinque.
Rarissime le famiglie numerose, tra queste solo una è composta da una decina di persone, due da nove, undici da otto, trentaquattro da 7 e 119 da 6. Altro capitolo è quello degli immigrati e degli emigrati. I primi sono stati 1.134 dei quali solo 204 giunti da altre nazioni e i secondi 780, dei quali 70 trasferitisi in altri Paesi. Sta di fatto che Riccione con i suoi 3.238 stranieri, giunti da 84 nazioni, resta una città multietnica, anche per il numero considerevole di badanti. Sono 683 gli ucraini, 508 gli albanesi, 448 i rumeni, 242 i cinesi, nonché 105 i russi, 95 i cingalesi e 92 i peruviani. Sono rimasti solo in 79 i senegalesi, anni fa numerosi.
Nives Concolino