REDAZIONE RIMINI

Riccione si riscopre città per ‘single’

Oltre il 40% delle famiglie è composto da una sola persona. La popolazione cala, record negativo delle nascite nel 2024

Riccione conta poco più di 34.500 residenti

Riccione conta poco più di 34.500 residenti

Riccione attira ancora, il fenomeno dell’immigrazione da altri comuni e Paesi è in aumento, ma la popolazione continua a decrescere a causa delle nascite sempre più scarse, ben lontane dal compensare i decessi, che nel 2024 hanno raggiunto numeri simili a quelli registrati negli anni del Covid. La popolazione quindi invecchia, mentre i nuclei familiari composti da un’unica persona crescono. Secondo i dati dell’Ufficio anagrafico al 31 dicembre dell’anno appena concluso, i riccionesi in elenco erano 34.509 (16.250 maschi e 18.252 femmine), 154 in meno del 2023, e comunque il numero più basso degli ultimi sei anni quando, dopo varie fluttuazioni, è cominciata la discesa. L’apice era stato toccato nel 2011 con 35.885 riccionesi. In calo i centenari che ora sono appena undici con Athos Crudi, classe 1920, in testa.

A contribuire alla decrescita dei residenti, dipendente anche da varie ragioni legate in prevalenza alla sfera economica e lavorativa, è stata la ‘cicogna’ sempre più vagabonda. I bimbi nati nel 2024 sono stati appena 149 (contro i 153 del 2023 e i 164 del 2022), il numero minimo degli ultimi anni; con 21 bebè agosto è il mese con più nascite, con 7 è il mese di aprile quello con il dato inferiore. Le nascite sono pressoché un terzo dei decessi, 421 in tutto (contro i 397 del 2023, i 444 del 2022 e i 458 del 2021). Il mese più critico è stato maggio con 46 morti, seguito da agosto (45) e da febbraio (41). Si è così di fronte a una popolazione sempre più matura e anziana. Raggiungono appena il 10,17 per cento i riccionesi tra 0 e 14 anni e il 23 per cento quelli tra i 15 e i 39. La fascia più consistente, 38,94 per cento, è formata da residenti tra i 40 e i 64 anni. Gli over 65 costituiscono il 27,39 per cento.

Lievita il numero dei nuclei composti da una sola persona: questo scenario è in parte dovuto alle persone anziane rimaste sole, ma anche alle scelta di diversi giovani che, o per motivi di lavoro o per ragioni personali, preferiscono vivere in autonomia. A Riccione se ne contano circa 7mila (6.927 per l’esattezza) su un totale di 16.421, di questi 4.307 sono composti da due sole persone, 2.738 da tre, 1812 da quattro e 470 da cinque.

Rarissime le famiglie numerose, tra queste solo una è composta da una decina di persone, due da nove, undici da otto, trentaquattro da 7 e 119 da 6. Altro capitolo è quello degli immigrati e degli emigrati. I primi sono stati 1.134 dei quali solo 204 giunti da altre nazioni e i secondi 780, dei quali 70 trasferitisi in altri Paesi. Sta di fatto che Riccione con i suoi 3.238 stranieri, giunti da 84 nazioni, resta una città multietnica, anche per il numero considerevole di badanti. Sono 683 gli ucraini, 508 gli albanesi, 448 i rumeni, 242 i cinesi, nonché 105 i russi, 95 i cingalesi e 92 i peruviani. Sono rimasti solo in 79 i senegalesi, anni fa numerosi.

Nives Concolino