Rivoluzione ai vertici per il Pd. Sacchetti è pronto a dimettersi

Candidato sindaco a Santarcangelo, ora potrebbe lasciare il ruolo di segretario provinciale

Rivoluzione ai vertici per il Pd. Sacchetti è pronto a dimettersi

Rivoluzione ai vertici per il Pd. Sacchetti è pronto a dimettersi

Il ribaltone è nell’aria nel Pd riminese. A meno di 5 mesi dalle elezioni amministrative, che vedranno 16 comuni della nostra provincia chiamati alle urne nei giorni in cui si voterà anche per le europee, i dem potrebbero rivoluzionare i vertici del partito. Il tema è diventato ’caldo’ dopo che a Santarcangelo il centrosinistra ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Filippo Sacchetti (nella foto), l’attuale segretario provinciale del Pd. Molti nel partito si chiedono se Sacchetti, correndo a Santarcangelo, sarà in grado in questi mesi di gestire la campagna elettorale negli altri 15 comuni. A tirarlo per la giacca ci hanno già pensato alcuni compagni a Santarcangelo, chiedendo a Sacchetti come concilierà gli impegni dellacampagna elettorale all’ombra del Campanone con quelli di segretario, con tanti comuni al voto.

A dirla tutta il tema lo aveva posto già lo stesso Sacchetti, nelle settimane scorse, quando pareva ormai chiaro che sarebbe stato lui il candidato sindaco a Santarcangelo. "Sono pronto a lasciare il ruolo da segretario provinciale, nel caso di una candidatura a Santarcangelo", ha detto Sacchetti più volte in diverse riunioni. La questione verrà affrontata molto presto dalla direzione provinciale Pd. Entro fine gennaio o inizio febbraio al massimo verrà presa una decisione. C’è chi pensa che Sacchetti, segretario dal 2018, debba rimanere al suo posto almeno fino alle elezioni di giugno. Perché conosce bene le situazioni in ogni comune, e anche perché mettere in mano il partito a un nuovo segretario a pochi mesi dalle urne rischia di essere un autogol. Ma nel Pd c’è anche chi ritiene necessario in questa fase affidare il partito a un nuovo segretario o, almeno, affiancare a Sacchetti qualcuno che possa aiutarlo nella campagna elettorale. Qualcuno con il ruolo di ’traghettatore’ del Pd riminese, in attesa del congresso per eleggere il nuovo segretario provinciale.

L’ipotesi di un segretario ad interim potrebbe essere la soluzione. Sacchetti, va detto, non sarebbe affatto obbligato a dimettersi dal ruolo di segretario. Inoltre il suo non è l’unico caso, perché in altri comuni in Emilia Romagna chiamati al voto i candidati sindaci sono anche segretari del Pd. Di sicuro, se Sacchetti dovesse dimettersi dal ruolo di segretario, non si farà subito un congresso per eleggere il successore. Al suo posto verrà scelta dalla direzione provinciale Pd una figura esperta, capace di dare continuità e gestire al meglio la campagna elettorale.

Manuel Spadazzi