Sacchetti: "Si allarga la base Pd, i tesserati superano quota 1500"

Soddisfatto il segretario provinciale in vista delle primarie: "Dovremmo avere il 10% di iscritti in più"

Sacchetti: "Si allarga la base Pd,  i tesserati superano quota 1500"

Sacchetti: "Si allarga la base Pd, i tesserati superano quota 1500"

La corsa alle tessere c’è stata. A ieri quelle già firmate erano 1476, ma non è finita. Ce ne sono altre per le quali l’iter era in corso e si stava chiudendo. Poi ci sono i tesserati del 2022 "che hanno tempo per rinnovarla fino alla sera del congresso del proprio circolo" spiega il segretario provinciale del Partito democratico Filippo Sacchetti. "Potremmo arrivare sulle 1.600". In realtà questa prima fase con il voto nei circoli serve solo a sfrondare la platea dei candidati alla segretaria nazionale lasciandone due a contendersi la guida del partito. La scelta tra Bonaccini, Cuperlo, De Micheli e Schlein, in ordine alfabetico, non dovrebbe offrire sorprese, con Bonaccini e Schlein a giocarsi la partita conclusiva il 26 febbraio quando le primarie saranno aperte a tutti, anche ai non iscritti. Dunque la corsa alle tessere non determinerà il risultato finale, ma è comunque un esercizio muscolare sulla capacità di muovere le truppe in vista della sfida vera e propria.

Le prime votazioni nei circoli si avranno sabato, a Misano e Miramare. Poi seguiranno tutti gli altri circoli e territorio provinciali fino alla conclusione il 12 di febbraio. Un primo segnale il partito lo ha già avuto. "Rispetto allo scorso anno - spiega il segretario Sacchetti - dovremmo avere almeno un 10% di tessere in più. Ma non è quantificabile il numero dei vecchi iscritti che possono ancora rinnovarla".

Intanto il clima si sta scaldando e "Rimini conferma di essere un buon laboratorio politico. Qui sia Bonaccini che la Schlein hanno visto una forte partecipazione alle iniziative a ci hanno partecipato. Nei due appuntamenti non ce n’è stato uno più partecipato dell’altro". Superata la sfida tra i circoli si passerà alle primarie aperte. L’ultima volta, nel 2019 con la vittoria di Zingaretti, ai gazebo del Pd si presentarono 11mila persone.

L’aria che si respirava ieri nel comitato a sostegno di Stefano Bonaccini era frizzante, ma non necessariamente super competitiva con gli altri candidati. In effetti l’entusiasmo mostrato dal basso sia per la Bonaccini che per la Schlein, è un bel "segnale democratico". E sono primarie molto "sentite" dalla popolazione, spiega Mattia Morolli, assessore e coordinatore del comitato Bonaccini. "I cento giorni della luna di miele dell’esecutivo, forse, più che miele stanno producendo la carie", spiega Morolli. "Nel panorama politico italiano - continua Morolli - siamo l’unica realtà dove la nostra comunità viene chiamata ogni quattro anni a eleggere il proprio segretario. Abbiamo bisogno di figure riconosciute e che conoscano la vita del partito da dentro e che siano capaci di mettere a terra un’azione amministrativa, su questo Bonaccini non ha rivali". Ma il confronto fra i candidati, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli inclusi, è sano e per Morolli utile perché "riporta il fare politica al centro dell’azione partitica". Nella quaterna dei candidati il nome di Elly Schlein risuona forte. Il successo ottenuto dalla candidata italoamericana a Rimini, non è passato inosservato: "Diverse persone hanno fatto la tessera durante l’iniziativa di domenica scorsa, persone che si sono sentite motivate e che magari erano uscite dal partito negli anni precedenti o non ci erano mai

entrate" spiega Eleonora Martello del comitato Schlein lodando "la volontà delle persone a prendere parte a un processo democratico di scelta". Dunque un’attesa arrovellante fino al 12 febbraio, quando si concluderà la prima fase congressuale e si sapranno i due nomi dei candidati scelti dai circoli. Poi le primarie nei ‘gazebo’ il 26 febbraio, quando potranno votare anche i non

iscritti.

Andrea Oliva

Andrea G. Cammarata