"Sono andato nel panico"

Un 35enne cinese arrestato a Rimini dopo un inseguimento in auto si giustifica in aula per non aver capito la situazione. Custodia in carcere confermata.

Al giudice ha raccontato di non aver compreso bene quelo che stava accadendo e di essere finito in un posto di blocco della polizia: quando si è allontanato e ha visto i lampeggianti delle pattuglie nello specchietto retrovisore, è andato completamente nel pallone. Così si è giustificato ieri mattina in aula – dove è stato processato in via direttissima – il 35enne cinese arrestato dalla polizia locale di Rimini al termine di un inseguimento al cardiopalma proseguito per circa tre chilometri, nel cuore della notte, lungo i viali delle Regine. L’uomo ha raccontato di lavorare nel ramo tecnologico e di essere arrivato a Rimini qualche giorno fa, soggiornando in un hotel della Riviera insieme a colleghi e colleghe sue connazionali, per prendere parte a Key Energy, il salone dell’industria energetica in corso alla Fiera.

Oggi avrebbe dovuto imbarcarsi sul volo del ritorno per la Cina, ma il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere fino alla prossima udienza, prevista per il 7 marzo. Il legale che lo assiste, l’avvocato Luigia Sagliocca, ha chiesto i termini a difesa. Si è rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro e per questo motivo nei suoi confronti è scattata una ulteriore denuncia.