Stangata sulla tassa rifiuti. La rivolta delle categorie:: "Rincaro ingiustificabile. E il servizio è scadente"

Federalberghi, Confcommercio e Confesercenti contro l’aumento del 4 per cento. Indino: "Tanti bar e ristoranti si lamentano per come viene svolta la raccolta".

Stangata sulla tassa rifiuti. La rivolta delle categorie:: "Rincaro ingiustificabile. E il servizio è scadente"

Stangata sulla tassa rifiuti. La rivolta delle categorie:: "Rincaro ingiustificabile. E il servizio è scadente"

Tutti contro la nuova stangata sulla tassa rifiuti. Il Comune di Rimini ha deciso di aumentare del 4,15 la Tari, con l’assessore Juri Magrini che ha rivendicato l’impegno dell’amministrazione "per limitare l’incremento della tariffa". Che "poteva essere ancora più elevata" dal momento che Atersir (l’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti) ha ridefinito il piano economico finanziario e stabilito un aumento delle tariffe che sfiora il 5 per cento (4,96 per la precisione) rispetto alle entrate accertate nel 2023. "Siamo riusciti a limitare l’aumento – ha spiegato Magrini – grazie alle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale".

Una spiegazione che non regge, secondo Forza Italia, che attraverso la deputata Rosaria Tassinari ha già presentato un’interrogazione al ministero dell’ambiente, per i rincari della tassa rifiuti a Rimini, Cesena e Ravenna. E per le associazioni di categoria il fatto che l’aumento poteva essere più elevato non è certo di consolazione. "La tassa rifiuti cresce, ma i servizi no. C’è qualcosa che non quadra...", attacca Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi. Che, prima di tutto, se la prende con le autorità che regolano le tariffe. "Sono Arera (l’autorità nazionale di regolazione per energia, reti ed ambiente) e Atersir a stabilire le tariffe sulla base del principio di tutela ambientale. Ma non si capisce con quali criteri siano decisi questi incrementi sconsiderati. La tassa rifiuti ora aumenterà del 4,15 per cento, ma l’anno prossimo, dalle notizie che leggiamo, rischiamo un ulteriore incremento a doppia cifra. Come faranno famiglie e attività ad affrontare questi rincari? E per di più, la tassa aumenta ma il servizio fornito no". La Rinaldis snocciola le cifre del suo hotel. "Per il mio albergo, che ha 30 camere e sta aperto solo tre mesi l’anno, ho pagato 12mila euro di tassa rifiuti l’anno scorso. Quest’anno quanto dovrò pagare? E nel 2025?". Per la Rinaldis è necessario "agire sulle autorità che regolano le tariffe. Ma ha già parlato anche con Magrini per valutare la possibilità di cambiare il regolamento sulla tassa rifiuti per le attività stagionali".

Non fa sconti nemmeno Gianni Indino, il presidente della Confcommercio: "A nessuno piacciono gli aumenti delle tasse. Piacciono ancora meno quando agli aumenti non corrisponde un miglioramento del servizio. A Rimini numerosi bar e ristoranti si lamentano per il livello insufficiente della raccolta di rifiuti. Mezzi sporchi, maleodoranti che compiono il loro lavoro in orari che sono incompatibili con il servizio di ristorazione. L’unica nota positiva è il fatto che altrove in Emilia Romgna l’aumento della tassa rifiuti, in alcuni casi, supererà il 9,5 per cento. Qui a Rimini l’aumento ci sarà ma sarà un po’ più contenuto, grazie all’attività di contrasto all’evasione fiscale". E per Mirco Pari, direttore di Confesercenti, questa è la strada che il Comune di Rimini deve continuare a seguire per contenere la tassa rifiuti. "Non fa mai piacere un aumento di tasse. Apprezziamo lo sforzo fatto dall’amministrazione per limitare l’incremento, Ci auguriamo che il Comune prosegua in maniera sempre più intensa la lotta all’evasione, in modo da poter garantire maggiore equità".