
Strage di alberi in via delle Officine. Gli ambientalisti fanno denuncia
"Hanno fatto una strage di alberi. Non ci vengano a dire che erano tutti malati". Le associazioni ambientaliste riminesi sul piede di guerra, dopo il taglio di "almeno una quarantina di piante" avvenuto in questi giorni nella zona delle Officine delle ferrovie, in via delle Officine. Alberi "di specie e di dimensioni diverse, tra cui un bellissimo cedro, lì da decenni". Il Wwf e il coordinamento delle associazioni animaliste e ambientaliste di Rimini hanno chiesto spiegazioni. "Ci è stato risposto che gli alberi erano malati e quindi a rischio caduto. Da qui il taglio di una quarantina di alberi, eseguito dopo la certificazione di un agronomo". Ma per le associazioni qualcosa non torna: "È positivo che il patrimonio verde della città venga tenuto sotto controllo. Ma com’è possibile che 40 piante della stessa zona siano diventate tutte improvvisamente malate ora? Erano tutte a rischio caduta immediata? La cosa non è credibile". Per le associazioni il taglio avvenuto nella zona delle Officine dimostra ancora una volta "la scarsa attenzione alla funzione degli alberi e alla necessità di tutelare la biodiversità. Siamo in pieno periodo di nidificazione degli uccelli, sulle piante abbattute erano certamente presenti dei nidi, come riferiscono i residenti".
"Distruggere i nidi è un reato – ricordano – e per questo abbiamo già fatto denuncia ai carabinieri forestali". Per le associazioni, anziché fare un taglio indiscriminato, "si poteva e doveva intervenire ora soltanto sugli alberi a rischio caduta, rinviando a dopo l’estate l’intervento sugli altri. Torneremo a chiedere all’assessore all’ambiente e all’amministrazione di non autorizzare più il taglio degli alberi in questo periodo dell’anno, salvo emergenze reali". Gli ambientalisti chiedono poi al Comune e alle Ferrovie "l’immediata sostituzione di tutte le piante abbattute, con specie di equivalente importanza".
Da Palazzo Garampi arriva pronta la replica alle accuse sollevate dalle associazioni: "Gli alberi in questione erano vecchi e rischiavano il crollo. È stata fatta un’accurata relazione agronomica che li classificava come pericolosi. Essendo gli alberi in un’area ferroviaria, con la gente che lavora, le Ferrovie hanno ritenuto di abbatterli, nel rispetto di norme e regolamenti, per non far correre alcun rischio alle persone".
Manuel Spadazzi