MARIO GRADARA
Cronaca

Meteo, motonave nella bufera. "Sfuggiti alla tromba d'aria per miracolo"

Il racconto dei comandanti di motonavi e pescherecci sfiorati dalle trombe marine

Il comandante Franco Cevoli, armatore delle motonavi Bella Rimini e Lady Cristina; sotto la Lady Cristina immortalata a poca distanza dalla maxi tromba marina

Rimini, 27 giugno 2018 - «Via via, presto, torniamo a casa, quella non è una tromba marina, è un tornado». L’equipaggio di un peschereccio di sedici metri ha postato sui social il video delle trombe d’aria che hanno scatenato curiosità e paura l’altra mattina in riviera, girato da un marinaio durante la ‘ritirata’. «Eravamo al vivaio delle cozze al largo di Bellaria – spiega il comandante Massimo Zanini –, sapevamo della perturbazione in arrivo, e stavamo ben in guardia. Appena abbiamo avvistato i vortici, uno dei quali gigantesco visto da vicino, abbiamo fatto rapidamente rotta verso il porto».

La cozzara non era l’unica imbarcazione in mare quando si è scatenato il valzer delle trombe marine, lungo l’intera riviera riminese, fino a Pesaro. Tra quelli che hanno visto - se non proprio la morte in faccia - di certo una scena che non scorderanno facilmente, ci sono gli equipaggi di alcune motonavi turistiche. Se i vortici d’aria e acqua hanno spaventato e insieme affascinato migliaia di turisti sulla spiaggia, facendo scattare l’allarme da parte di Capitaneria, salvataggi e bagnini, hanno messo in fuga almeno tre motonavi. Nessuna delle quali - va precisato - aveva ancora ospiti a bordo. Solo i rispettivi equipaggi. Si tratta della Bella Rimini, la Lady Cristina, la Super Tayfun.

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«Eravamo usciti da poco dal porto di Rimini – racconta Franco Cevoli, armatore delle motonavi Bella Rimini e Lady Cristina –, io ero al comando sulla Bella Rimini, ed eravamo diretti ai moli nord, per imbarcare i turisti a Torre Pedrera e Viserba. La Lady Cristina si apprestava a fare la stessa operazione, che facciamo tutti i giorni durante l’estate per il tour mattutino di un’ora, verso i lidi Sud». «Sapevamo ovviamente della perturbazione meteo – prosegue Cevoli – dai bollettini e dai nostri colleghi della parte più settentrionale della costa, fino a Porto Garibaldi, Chioggia e Venezia, con i quali abbiamo creato una sorta di ‘rete’ informativa via cellulare. Non ci aspettavamo che che si formassero all’improvviso in sequenza, una dopo l’altra, un numero del genere di trombe marine. Mai visto niente del genere. Abbiamo subito fatto dietro front e rotta verso il porto di Rimini, noi e la Lady Cristina, decidendo di non imbarcare i turisti, perché non era assolutamente il caso, annullando la gita. Diciamo che l’abbiamo scampata».

«Anche noi siamo usciti per vedere le condizioni del mare – fa eco Stefano Casali, della motonave bellariese Super Tayfun –; quando abbiamo visto formarsi il primo vortice sopra Bellaria, circa due chilometri dalla costa, con il fronte d’aria fredda che si avvicinava scontrandosi letteralmente con quello di aria più calda, e poi formarsi la tromba più grossa, a un chilometro dalla riva, siamo rientrati velocemente in porto».