Truccare la prova costa quattromila euro

Un'indagine rivela un mercato in crescita di truffe per l'esame della patente, con aspiranti candidati disposti a pagare fino a 4mila euro per ottenere il documento. Le tattiche vanno dalle sostituzioni di persona all'uso di tecnologie sofisticate come telecamere e auricolari. Le autorità stanno intensificando i controlli per contrastare questa pratica diffusa.

Un business particolarmente florido: per un esame della patente ‘truccato’ c’è chi è disposto a spendere dai 3 ai 4mila euro. Una pratica più diffusa di quanto potrebbe sembrare, tanto tra gli italiani quanto tra i cittadini stranier. C’è chi non riesce a conseguire la patente della macchina e cerca una scorciatoia per poter ottenere il tanto desiderato documento; c’è chi se l’è vista revocare e ora deve affrontare nuovamente l’esame; c’è chi vuole lavorare come conducente o autotrasportatore e ha bisogno delle necessarie qualifiche. Sono diverse le casistiche che si celano dietro i tentavi di truffa perpetrati da alcuni aspiranti candidati con la complicità di truffatori specializzati che offrono i loro servigi in cambio di un lauto compenso. Solamente nel 2023, sono state ben 23 le persone denunciate dal personale della polizia stradale di Rimini a seguito dei numerosissimi controlli svolti fianco a fianco con la motorizzazione civile. Nel corso degli anni è cambiato anche il modus operandi. In passato la tecnica più diffusa tra gli impostori era quella della sostituzione di persona: al candidato bastava farsi rimpiazzare all’esame da un complice con tratti fisici similari. Nel tempo tuttavia questo escamotage è diventato obsoleto a causa della diffusione delle nuove tecnologie e dell’utilizzo di carte di identità elettroniche oltre che di sistemi per il riconoscimento facciale. Fatta la legge, trovato l’inganno. Tra i ‘furbetti’ della patente hanno incominciato a prendere piede, specialmente negli ultimi anni, sistemi sempre più elaborati. Come quello delle placche vibranti che entrano in funzione per segnalare al candidato la risposta esatta. Fino ad arrivare agli equipaggiamenti di ultima generazione: telecamere minuscole abilmente inserite in una felpa o in una giacca, ricetrasmittenti, piccolissimi auricolari impossibili da notare ad occhio nudo. Strumenti sempre più raffinati, che hanno spinto i ‘controllori’ ad affinare sempre di più i controlli. Molto spesso i suggeritori si trovano a chilometri di distanza dalla sede di svolgimento dell’esame, a volte addirittura in altre province o altre Regioni. Ecco perché non è sempre facile risalire alla loro identità.