PATRIZIA TOSSI
Veneto

Reddito di cittadinanza, l’anomalia del Veneto: 2.141 sospensioni, tra le più alte del Nordest

Se Belluno è la seconda provincia più virtuosa d’Italia, l’area veneta è fanalino di coda delle cinque regioni nord occidentali. Va peggio solo in Emilia Romagna (3.557 sms inviati dall’Inps), palma d’oro al Trentino (307)

L'Inps ha sospeso 169mila redditi di cittadinanza in tutta Italia

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Venezia, 1 agosto 2023 – Sospeso il reddito di cittadinanza a 2.141 veneti, un decimo rispetto ai 21.500 della sola provincia di Napoli. Numeri tra i più bassi d’Italia, considerato che nella ‘ricca’ Milano i dati parlano di 3.278 sospensioni, seconda provincia del Nord con il più alto numero di percettori del reddito statale. “Le distorsioni emerse in questi anni dimostrano che, così com'era regolato, il reddito di cittadinanza andava rivisto”, commenta il governatore del Veneto, Luca Zaia. “A chi ha veramente bisogno il sostegno dovrà essere garantito – continua – come avviene in molti Stati europei. Gli altri dovranno cercarsi un lavoro. Questo passaggio era inevitabile”.

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Reddito di cittadinanza sospeso: a chi è arrivato l’sms Inps e perché

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L’anomalia del Veneto

A fronte di numeri altissimi nelle province del Sud – guida Napoli con 21.507 percettori sospesi, su un totale di 36.770 in tutta la Campania – la mappa del Veneto fa emergere una situazione virtuosa. Belluno è la seconda provincia italiana con il numero più basso di redditi di cittadinanza ritirati: sono 59 in tutto il Bellunese, subito dopo il primato di Bolzano con 29 assegnazioni bloccate.

L’anomalia veneta. Il Veneto è la regione del Nordest con i dati più alti rispetto ai 784 assegni che non verranno più erogati a partire da fine agosto nel Friuli Venezia Giulia e 307 in Trentino Alto Adige. La regione più virtuosa d’Italia è la Valle d’Aosta (71), mentre al Sud è il Molise a restare sotto il migliaia di casi (946). Dopo il Veneto, nell’area nord orientale c’è solo l’Emilia Romagna con 3.557 sospensioni comunicate dall’Inps.

Ecco la situazione nelle altre province venete. Nei giorni scorsi l’Inps ha inviato 182 sms nella provincia di Rovigo, 317 nel Trevigiano, 334 nell’area di Vicenza, 379 in provincia di Verona e 426 in quella di Padova, 444 in tutta l’area del Veneziano. “Tuttavia, in Veneto altre categorie di beneficiari continueranno a percepire il reddito di cittadinanza fino alla fine dell'anno”, fanno sapere dalla Regione.

Zaia: “Lo Stato aiuta chi non ha”

Il blocco non sarà definitivo, presto il Governo erogherà altre misure per il contenimento della povertà. “Chi avrà titolo per percepirlo lo avrà”, sottolinea Zaia. Ma con le dovute proporzioni, perché “ad un disabile lo Stato versa un assegno di 280 euro e a una persona che può lavorare ne dà 700? Anche qui bisogna ricalibrare”. Secondo il presidente del Veneto, Luca Zaia, la revisione del Governo è “un approccio di buonsenso, lo Stato ha una visione mutualistica chi ha aiuta chi non ha".

Se “chi prende il reddito di cittadinanza potrebbe invece andare a lavorare, significa sottrarre soldi a famiglie che ne avrebbero davvero bisogno. Il Governo ha fatto una revisione: non ha detto che non si debba aiutare chi ne ha bisogno, ma semplicemente essere più chirurgici e attenti a chi ha veramente bisogno", conclude il governatore veneto.

Assegno di inclusione: cosa succederà in Veneto

Per molte persone, il reddito di cittadinanza verrà sostituito con nuove misure di sostegno, tra cui l’assegno di inclusione da gennaio 2024 e un sussidio di formazione e lavoro da 350 euro al mese – destinato a chi ha un reddito familiare annuo a 6mila euro ed erogato per un massimo di 12 mesi – a partire da settembre 2023. “Aiutare le persone significa accompagnarle verso il lavoro, offrendo loro gli strumenti per raggiungere l’autonomia economica, anche attraverso percorsi di formazione professionale. Per questo il mese di luglio rappresenta un punto di svolta per le politiche italiane di sostegno al reddito”, dice l'assessora regionale al Lavoro, Elena Donazzan. I centri per l’impiego del Veneto sono giù al lavoro per disegnare la mappa dei beneficiari del nuovo assegno destinato a sostenere i percorso di formazione e lavoro.