Minacce a Fugatti, tranciate 80 piante dal vitigno di famiglia nel Veronese: “Ringrazia chi ha ucciso gli orsi”

Un atto definito intimidatorio quello avvenuto stanotte a Brentino Belluno. Nel mirino, il presidente della provincia di Trento. Zaia: “Atti che offendono e danneggiano l’ambiente”

Minacce al presidente della provincia di Trento: recise 80 viti. Nel box: Maurizio Fugatti

Minacce al presidente della provincia di Trento: recise 80 viti. Nel box: Maurizio Fugatti

Verona, 13 aprile 2024 – Ottanta piante tranciate in un vitigno del Veronese: scatta l’allarme intimidazione per il presidente trentino Fugatti, entrato nel mirino degli animalisti dopo la morte dell’orsa F36. E sull'erba verde, tra i filari, è stato lasciato anche uno striscione con una scritta inquietante: “Ringrazia chi ha ucciso gli orsi”.

È di proprietà della famiglia del presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, il terreno veronese di Brentino Belluno dove questa notte sono state recise 80 piante di vite, in particolare i titolari sono Giuseppe e Cristina, cugini diretti del governatore.

“La differenza di idee si può manifestare senza arrivare ad atti che non possono essere definiti dimostrativi perché danneggiano ambiente, piante e produzioni e offendono persone”, commenta il presidente del Veneto, Luca Zaia. Solidarietà e vicinanza al presidente Fugatti anche da parte del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che parla di “indegna intimidazione: gesti intollerabili e infami che vanno condannati”.

Molteni: “Gli autori saranno puniti”

“La mia solidarietà e vicinanza al presidente Fugatti e ai suoi familiari, vittime dell'ennesima indegna intimidazione da parte di chi, nascondendosi vigliaccamente dietro l'anonimato, pensa di intimorire l'azione e il pensiero delle istituzioni democratiche del Paese. Questi sono gesti intollerabili e infami che vanno condannati, certi che gli autori saranno puniti". Così in una nota Nicola Molteni, sottosegretario di Stato all'Interno.

Zaia: “Offendono e danneggiano l’ambiente”

“Voglio esprimere la mia solidarietà e quella della Regione del Veneto – dice Liuca Zaia – al presidente della provincia autonoma di Trento e ai suoi familiari per l'atto intimidatorio subito questa notte in un vigneto in territorio veneto, a Brentino Belluno in provincia di Verona. La differenza di idee si può manifestare senza arrivare ad atti che non possono essere definiti dimostrativi perché danneggiano ambiente, piante e produzioni e offendono persone”.

“Rinnovo la mia vicinanza al collega presidente di Trento e alla sua famiglia con l'augurio che azioni simili non abbiano più a ripetersi”, conclude il governatore veneto.