Ascoli Piceno, 23 dicembre 2012 - «TUTTO il mondo ci è vicino. Riceviamo biglietti di auguri e doni da New York e dalla Finlandia, dalla Germania e dall’Inghilterra». La storia di Melania, il suo sorriso, la violenza di questo delitto hanno commosso e conquistato il cuore di tantissime persone. A casa Rea in questi giorni sono arrivate lettere, pacchi, missive. «Sono testimonianze che ci fanno capire che molta gente ci vuole bene». Vittoria Rea è a Somma Vesuviana e sta preparando la festa di Natale. La cena del 24 e il pranzo del 25: tutti insieme, tutti in famiglia. Un fondo di tristezza mentre parla e un attimo di commozione quando mormora: «E’ il secondo Natale senza Melania. E’ un Natale triste perchè in questi giorni tornano alla mente tanti ricordi. Mia figlia amava moltissimo le feste, adorava addobbare la casa preparare tutti i regali. E adesso questo vuoto si fa immenso».

MA VITTORIA REA è una donna forte, sa che deve andare avanti, per la piccola che porta il suo stesso nome, per la figlia di Melania. «Lei è serena — aggiunge — e deve esserlo. Noi cerchiamo di non farle pesare la tragedia che è accaduta e poi quando sarà grande si vedrà. Per la bimba questa è una festa importante e noi vogliamo che sia così. Abbiamo fatto insieme il presepe, addobbato l’albero e scritto la letterina a Babbo Natale. E tanti sono i doni che arriveranno per lei la notte del 24. Mio nipote ha già pronto il vestito e la barba per scendere con tutti i pacchi».

LA VITA CONTINUA. Vittoria Rea come tutte le donne e come tutte le mamme lo sa. Ha la forza e il coraggio di chi sa che deve aiutare Vittoria a crescere serena nonostante tutto, nonostante il dolore, nonostante la tragedia che le ha portato via la mamma e che vede in carcere suo padre accusato del delitto. «C’è tanto dolore in noi — prosegue — per come è finita la vicenda. Si vive male questa situazione perché una cosa è sapere che c’è un colpevole e una cosa è invece sapere che in carcere c’è una persona condannata ma senza nessuna confessione».

SALVATORE continua a dirsi innocente. Lei ha qualche dubbio? Vittoria non ha tentennamenti e risponde secca: «A questo punto della storia no. Il silenzio che continua ad avere in tutta la vicenda è davvero brutto. Mio genero si è reso colpevole da solo». Poi un ultimo sospiro per Vittoria prima di pronunciare in un soffio l’augurio che si ripete spesso: «Speriamo che la giustizia faccia il suo corso». Ma Natale è alle porte e Vittoria si immerge di nuovo nei preparativi della festa. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) la piccola è dai nonni paterni mentre per le feste starà da noi. E ci sarà anche mio figlio con la moglie e qualche altro parente. Natale è bello da trascorrere in famiglia».

Il dolore c’è e nessuno lo riuscirà a cancellare dal cuore di Vittoria, ma c’è anche un sorriso nel raccontare della bontà di gente sconosciuta e di quei pacchi che arrivano a sorpresa, quasi inviati dal cielo, a portare un pupazzetto, dei messaggi, delle cartoline di Natale da tutte le parti del mondo. «Ci sono davvero tante persone buone — racconta Vittoria — che ci hanno contattato, che hanno voluto esprimere con un gesto, con delle parole, anche con un piccolo dono la loro vicinanza. Un pensiero per Melania e per noi. E alcune sono venute fino a Somma Vesuviana per conoscerci. E questo è bello: ci fa sentire meno soli».

VITTORIA come si fa ad andare avanti con questo peso nel cuore? «Ci si fa forza. Un giorno io e un giorno mio marito. A volte meglio a volte peggio: insieme per aiutarci a superare tutto questo. E sempre pensando alla bambina, al suo futuro».

Natalia Encolpio

FOTO E VIDEO Tutte le tappe del delitto Rea

LA SENTENZA Parolisi condannato all'ergastolo

IL RACCONTO DELLA GIORNATA Il giorno della verità a Teramo

LE REAZIONI La famiglia Rea in lacrime

LE REAZIONI / 2 Salvatore piange in cella. L'avvocato: "Daremo battaglia"

LA SCHEDA Dalla scomparsa di Melania al processo di Parolisi