Bologna, 16 marzo 2014 - UNA VIOLENZA senza freni e senza senso. Il giovane pestato al Cassero la racconta come può, scrivendo su un tablet visto che non riesce a parlare perché ha la mandibola fratturata in due punti. Il volto è devastato. I medici del Bellaria ieri sera hanno lavorato a lungo per tentare di rimettere le cose a posto. La situazione però è grave.
«Mentre facevo la fila per prendere lo scontrino per bere — racconta dunque il ventottenne picchiato a sangue —, il solito furbo ha tentato di passare davanti. Io gliel’ho ho fatto notare e il personaggio in questione voleva uscire per fare a botte, ma ovviamente ho rifiutato. Vista la sua insistenza, sono intervenuti anche i buttafuori». Tutto finito? No di certo. «Dopo circa un’ora — continua il giovane via tablet — stavo ballando con i miei amici, quando all’improvviso sono stato colpito al viso distinguendo con la coda dell occhio il ragazzo del guardaroba e i suoi amici. Una volta caduto, hanno continuato a colpirmi al volto con calci, fino all’intervento dei buttafuori, che mi hanno sconsigliato di chiamare la polizia».

LA POLIZIA in effetti non è stata chiamata subito da nessuno. «Io ho chiamato l’ambulanza — dice un amico del 28enne —, mi hanno chiesto se volevo la polizia ma ho rifiutato pensando l’avesse già chiamata il locale. Ma dopo 45 minuti, visto che non arrivava nessuno, ho chiamato io i carabinieri, che mi hanno passato la polizia. Mi hanno detto che, essendo già tutto finito, bisognava andare in Questura a fare denuncia. Siamo rimasti sconcertati che per un fatto simile non siano arrivate le forze dell’ordine sul posto. Non era una rissa da poco, il mio amico aveva la faccia divisa a metà, era sfigurato». La violenza dell’agguato l’ha vista bene un’amica del giovane picchiato.

«Stavamo ballando in pista sotto la consolle — spiega — quando a un certo punto mi giro e vedo l’aggressore che dà un pugno violentissimo al mio amico, che resta spiazzato e barcolla. Poi sono arrivati altri due e in pochi minuti il mio amico era a terra, colpito a calci e pugni. Il sangue gli usciva dalla bocca. Ho tentato di fermare il primo aggressore, ma la mia forza è esigua ed è servito a poco. Dopo alcuni minuti sono arrivati i buttafuori».

PERCHE’ il personale del locale non ha chiamato subito la polizia? «L’aggressione è stata molto violenta — dice Vincenzo Branà, il presidente del Cassero —. Io non c’ero, ho parlato stamattina (ieri per chi legge; ndr) con la polizia. Non è stata chiamata subito da noi perché non avevamo compreso che la situazione fosse così grave. Quando l’abbiamo capito, tempo dopo, il personale l’ha chiamata, ma ormai era tutto finito. E poi pensavamo che gli amici del ragazzo l’avessero chiamata. Situazione gestita male? Non credo. E comunque abbiamo identificato l’aggressore».

Gilberto Dondi

Identificato il picchiatore: è un giovane italiano

Sarà sentito il responsabile del circolo