Pesaro, 6 giugno 2013 - Ci sono delle "ipotesi sovrane" per l'assassinio di Andrea Ferri, l'imprenditore pesarese colpito a morte nella notte tra lunedi' e martedi' scorso in una strada della zona mare di Pesaro (foto). Gli inquirenti mantengono un riserbo massimo sul movente, ma stanno lavorando a quella che e' stata definita un'esecuzione con "diverse anomalie", a cominciare dalla dinamica del delitto: 7 colpi sparati velocemente, quasi all'impazzata, con una pistola 7.65, che non e' considerata un'arma da esecuzione, e che non e' stata ancora ritrovata.

Le "ipotesi sovrane", a quanto si apprende, sono sostanzialmente due: un delitto passionale o una vendetta dettata da questioni di carattere economico. Per queste ragioni, gli inquirenti stanno scavando nella vita privata di Ferri, considerato una persona molto facoltosa, capace di ottenere un successo professionale importante, ma anche di non dare alcuna informazione delle sue attivita' imprenditoriali nemmeno ai familiari a lui piu' vicini.

Il magistrato che coordina le indagini, ha da subito bloccato tutti i conti correnti della vittima, mentre non si esclude che anche gli uomini delle Fiamme gialle possano essere coinvolti nell'indagine. Poi ci sono le anomalie al vaglio di chi indaga, a cominciare dalla scelta di chi lo ha ucciso, e del suo eventuale complice, di spostare la macchina di Ferri, un potente suv, da via Paterni, dove era stato parcheggiato e dove e' avvenuto il delitto, a viale della Vittoria, distante non piu' di 300 metri, prendendosi il rischio di muoversi in un dedalo di strade a senso unico.

(Fonte Agi)

 

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