Misano (Rimini), 14 aprile - «Prima della partenza gli ho detto scherzando: ‘Vai piano’. Emanuele mi ha guardato e mi ha sorriso. Lo voglio ricordare con quel sorriso». Giuseppe Michelotto era al muretto dei box quando il gruppo in pista è partito. Poi il caos, in un groviglio di metallo e piloti che cadevano come birilli. Emanuele era là davanti. «Abbiamo capito che era grave quando l’attesa per avere informazioni di prolungava». Un’attesa estenuante per i suoi amici. Come accadeva da sempre «lo seguivano sui circuiti. Oggi (ieri, ndr) a Misano eravamo il solito gruppo, c’erano il padre e anche la fidanzata di Emanuele. Eravamo tutti lì». Poi lo schianto vissuto in diretta con i propri occhi. «Ho capito che non c’era più nulla da fare quando ho visto il casco. Era distrutto. Si sono toccati, lì davanti in partenza, e sono caduti. In quei momenti quelli che arrivano da dietro fanno fatica a schivarti. E’ successo come a Simoncelli».

Il gelo è sceso nel gruppo che seguiva Emanuele. Erano tanti perché «era un ragazzo d’oro, sapeva farsi volere bene. Era un angelo». Quando ha saputo dell’incidente è partita da Imola anche la mamma del pilota. «Io non sono riuscito ad attenderla, era troppo doloroso. Ad andarsene sono sempre i migliori». Era la prima gara della stagione della Coppa Italia trofeo Bridgestone classe 600. Cassani nel weekend aveva strappato il secondo tempo in griglia. «Era contento, era stato un buon fine settimana e tutto andava bene». La moto andava come voleva. Davanti a sé, in griglia vedeva la prima curva. Poi la partenza e in un attimo si è consumata la tragedia.

A Imola lo conoscevano in tanti. Al Motoclub Nuove frontiere era di casa, «fin da quando aveva cominciato a correre – ricorda Ilario Visani, il presidente del Motoclub -. Poco tempo fa aveva partecipato alla cena con gli iscritti, era venuto con la fidanzata. Quando organizzavamo qualche appuntamento lui non mancava. Era un ragazzo d’oro, davvero stupendo, sempre disponibile. E’ una terribile doccia ghiacciata per tutti noi». Cassani lavorava in una azienda di Imola ed era lo sponsor di se stesso. «Si autofinanziava per correre. E noi del Motoclub, e gli amici, lo seguivamo». Un gruppo affiatato che era arrivato a Misano in occasione della prima gara, pronto a tifarlo in una sfida che lo vedeva tra i favoriti. «Rispetto alle prime informazioni che ci sono arrivate, sono contento per l’altro pilota che si è poi capito non essere grave. Purtroppo Emanuele non ce lo ridarà nessuno».

Colpito da quanto successo in pista anche il sindaco di Misano, Stefano Giannini. «Da appassionato di motori e da motociclista, sono rimasto molto colpito dall’accaduto. Davanti a questi eventi drammatici l’unica cosa che si può fare è quella di rimanere in silenzio e rispettare il dolore dei famigliari e delle persone vicine al povero ragazzo. A nome del Comune di Misano Adriatico e di tutta la cittadinanza, esprimo le più vive condoglianze alla famiglia di Emanuele Cassani».

Andrea Oliva 

FOTO: i primi soccorsi in pista