È solo alla seconda edizione, ma la rassegna "Senigallia Concerti" è già un punto di riferimento per gli amanti della musica colta, quella che non si chiude nella sua ‘torre d’avorio’, ma che al contrario si apre alla modernità, riuscendo così a conquistare un pubblico più ampio. La stagione, realizzata grazie alla sensibilità dell’amministrazione comunale, porta la firma del maestro Federico Mondelci, sassofonista (oltre che direttore d’orchestra e docente) di fama internazionale, il quale ha puntato su un cartellone eclettico e originale. Vedi il concerto "Latino Mediterraneo", che domani (ore 21) vedrà esibirsi alla Fenice Richard Galliano, un autentico mito della fisarmonica, e i celebri "Solisti Aquilani", che eseguiranno il Concerto Grosso di Luis Bacalov, con Daniele Orlando come violino solista.
Mondelci, se dovesse ‘presentare’ Galliano a chi non lo conosce?
"Galliano ha cambiato la storia della fisarmonica nel nostro tempo e ha ispirato i fisarmonicisti in tutto il mondo. Nasce come musicista classico, per poi diventare uno dei massimi esponenti della fisarmonica jazz, e in questo ambito ha reinterpretato la tradizione francese della Musette, conferendole un carattere jazzistico. Al teatro La Fenice eseguirà le sue composizioni più celebri e brani di Piazzolla. È un programma di grande raffinatezza e rarità".
L’intero cartellone vuole avvicinare il grande pubblico alla musica classica, vero?
"Sì, questo è stato l’obiettivo fin dalla prima edizione e il successo è andato al di là delle aspettative. Ora la stagione rappresenta già una tradizione senigalliese".
Tra gli eventi più attesi c’è "The best of Stevie Wonder & Ray Charles", il 18 febbraio, che la vedrà protagonista con l’Orchestra Lemuse e Massimo Morganti al trombone.
"È un esempio di come, al di là dei generi, i grandi artisti della scena pop e soul possono diventare dei classici, universalmente riconosciuti e apprezzati da ogni tipo di pubblico. Il concerto prevede un sound innovativo con la presenza strumenti ad arco, la ritmica di pianoforte, basso elettrico e batteria, con sassofono e trombone come ‘voci’ soliste. È una prima italiana dopo il debutto avvenuto con grandissimo successo al Teatro dell’Opera di Yerevan a maggio".
Non mancano giovani ma già straordinari talenti.
"Il Trio Chagall, che il 14 gennaio suonerà brani di Mendelssohn e Shostakovich, ha vinto i più importanti concorsi internazionali. Il 10 marzo, sarà la volta del violinista Giuseppe Gibboni in duo con la straordinaria chitarrista Carlotta Dalia, entrambi vincitori di premi internazionali, in particolare Gibboni nel 2021 ha vinto il Premio Paganini, il massimo riconoscimento per i violinisti di tutto il mondo, riportandolo in Italia dopo 24 anni. Il 23 marzo suonerà il pianista Arsenii Mun, giovanissimo, che quest’anno ha vinto il Concorso Internazionale Busoni. Abbiamo constatato che i giovani, numerosi ai concerti di Senigallia, amano ascoltare i giovani interpreti".
Lei, anche grazie al suo quartetto e alla sua orchestra di sassofoni, ha avvicinato molti allo strumento.
"Il sassofono ha una tavolozza di colori incredibile e questo piace ai pubblici di tutto il mondo. A febbraio saremo in tour negli Stati Uniti, poi in Cina e Russia". I suoi sassofonisti preferiti?
"Nel jazz, tra quelli storici Johnny Hodges, tra i moderni Jan Garbarek".