MARINA VERDENELLI
Cronaca

A undici anni telefona al 112: "Papà sta picchiando mamma, vi prego fate presto ad arrivare"

Secondo caso in pochi giorni con i figli che si rendono conto del pericolo in cui si trovano le madri. La donna l’aveva appena denunciato per maltrattamenti. Il barista 50enne arrestato dai carabinieri.

A undici  anni telefona al 112: "Papà sta picchiando mamma, vi prego fate presto ad arrivare"

A undici anni telefona al 112: "Papà sta picchiando mamma, vi prego fate presto ad arrivare"

Salvata dalle botte del compagno grazie al figlio di 11 anni. E’ stato il bambino, che ha capito il pericolo per la mamma, a chiamare il 112 con il suo cellulare e chiedere aiuto per far arrivare qualcuno a fermare il padre che poi è stato arrestato. Con la voce ferma, il minore si è raccomandato con l’operatore "vi prego fate presto". In sottofondo si sentiva il padre che lo minacciava "guarda che papà è ancora qui a casa", quasi a volerlo fare desistere. Ormai sono direttamente i figli che chiedono i soccorsi. Una settimana fa era stata una bambina di 7 anni che ha composto, sempre con il cellulare, il numero unico per le emergenze. Aveva fatto due chiamate, la prima muta, perché forse troppo spaventata. L’11enne invece ne ha fatta una sola, decisa.

Erano le 21 di mercoledì, il padre, 50 anni, un barista anconetano, era rientrato a casa infuriato nero e ha iniziato ad alzare le mani sulla donna con cui vive, di nazionalità rumena. Il nucleo familiare abita nel quartiere del Piano San Lazzaro e tra la coppia le cose non andavano bene da mesi. La mattina il 50enne aveva ricevuto, sul posto di lavoro, la notifica da parte della polizia giudiziaria a presentarsi in Procura per la giornata di oggi perché la convivente lo aveva denunciato per maltrattamenti. Il pm Rosario Lioniello, che aveva aperto un fascicolo a suo carico, voleva interrogarlo. A fine estate la rumena si era presentata alla stazione dei carabinieri di Ancona Principale, alla Montagnola, per denunciare il convivente che l’avrebbe picchiata, denigrata e offesa anche davanti al loro figlio minorenne. II bambino, in una situazione di violenza sfociata in casa, che risale ad ottobre, aveva già chiamato di iniziativa il 112 per chiedere aiuto per la mamma perché il padre la stava picchiando. A casa loro erano arrivati i carabinieri e la rumena si era poi decisa a denunciare il convivente perché quella non era la prima volta che le alzava le mani addosso.

Anche mercoledì sera una pattuglia dei militari del Norm si è fiondata in casa della coppia. I colleghi della stazione Principale, diretta dal comandante Antonio Saracino, che già conoscevano il caso, hanno proceduto all’arresto del barista per maltrattamenti aggravati perché commessi alla presenza di un bambino. È in carcere a Montacuto e oggi ci sarà la convalida. Al mattino, nella stessa abitazione, era intervenuta la polizia. Dopo aver ricevuto la notifica a doversi presentare in Procura il 50enne era tornato a casa innescando un violento litigio con la sua convivente. Non l’aveva toccata ma nell’appartamento aveva sfasciato tutto il mobilio. La donna aveva chiesto aiuto ed era arrivata una Volante della questura. Il 50enne però era glà andato via quando sono arrivati i poliziotti e l’intervento è stato registrato come lite domestica. La sera è rincasato e c’è stato il secondo round. Il bambino prima ha parlato con l’operatrice del 112, dando nome, cognome e indirizzo, poi gli ha passato un carabiniere a cui ha detto "salve" e poi "venite per favore". Il militare gli ha risposto "arriviamo presto".