Addio al partigiano "Marasca". Nacque a Ostra, fondò i Gap

Si trasferì a Roma dove ha lavorato come tramviere. Impegnato nel Pci e nella Cgil. Fu molto vicino a Berlinguer.

Addio al partigiano "Marasca". Nacque a Ostra, fondò i Gap

Addio al partigiano "Marasca". Nacque a Ostra, fondò i Gap

Addio ‘Marasca’, uno degli ultimi partigiani in vita. Aveva 96 anni. Bruno Peverini era nato a Ostra nel 1927 durante la guerra è stato staffetta partigiana sulle montagne nel Nord Italia: è stato uno dei fondatori del Gap, gruppi di azione patriottica. Poi il trasferimento a Roma dove ha lavorato come autoferrotranviere nello Stefec e poi Atac. È stato impegnato nelle file del Partito Comunista Italiano prima e nella Cgil poi appoggiando la lotta per i diritti dei lavoratori durante il boom economico e sociale. Negli anni di piombo fu strenuo difensore dei valori della Costituzione e delle regole democratiche e della convivenza civile durante il contrasto tra il sindacato e le Br e nella lotta al terrorismo di stampo fascista. Vicino ad Enrico Berlinguer, si prodigò per tenere unita la sinistra. Pochi anni fa contribuì anche al volume "Acilia partigiana" sulla resistenza ai nazifascisti nel litorale romano. Abitava ad Ostia, sul litorale Sud di Roma, alla quale era fortemente e profondamente legato. Ha vissuto circondato dall’affetto della sua famiglia, con la moglie Luisa e i figli Luca, Alessandro e Luana. "Bruno Peverini, partigiano, sindacalista della Cgil, residente ad Ostia fin dagli anni del dopoguerra è venuto a mancare – scrive la Cgil Roma e Lazio in un nota – Strenuo difensore della Costituzione, protagonista nella lotta per i diritti dei lavoratori. Ad Ostia è vissuto raccontandone la trasformazione dal dopoguerra ad oggi e narrando, anche recentemente, le gesta della resistenza al nazi fascismo sul litorale romano. Con Bruno Peverini se ne va uno degli ultimi partigiani ancora viventi, fondatore dei Gap, Gruppi di Azione Patriottica. Un grande dirigente della nostra organizzazione punto di riferimento in tanti luoghi di lavoro e sul territorio. Per provare a ricordarlo e celebrarlo nel migliore dei modi, occorre continuare ad operare, come lui ha fatto, per la difesa dei diritti di chi lavora , divulgare la memoria della resistenza , da cui è nata la Costituzione Repubblicana. Ciao Bruno‘".