Agricoltori e comitato uniti contro il fotovoltaico

Scatta anche la raccolta firme per impedire i nuovi impianti e a difesa dei terreni che sarebbero occupati dalle nuove realizzazioni

Agricoltori e comitato uniti contro il fotovoltaico

Agricoltori e comitato uniti contro il fotovoltaico

Sfilano i trattori e con loro ci sono gli attivisti del comitato che si batte contro gli impianti di fotovoltaico a terra. E intanto scatta la raccolta firme. "Sosteniamo – spiegavano ieri dal comitato "Eco-Logico Sì, Eco-Mostro No" - l’iniziativa del comitato "Agricoltori della Zona Montana" che si sta svolgendo sulla rotatoria del centro commerciale "Il Gentile", volta a contrastare le politiche che causano un uso improprio del suolo a discapito dell’agricoltura, dell’ambiente, del paesaggio. Siamo presenti anche per raccogliere le firme contro la realizzazione dell’elettrodotto e del maxi campo fotovoltaico a terra tra Paterno, Argignano, Attiggio, Collamato e Bassano. La questione dei nuovi campi fotovoltaici in zona agricola e ai margini delle zone industriali dismesse continua ad accendere il dibattito nella città della carta. "Sulla recente legge regionale sui campi fotovoltaici – attacca Lorenzo Armezzani per Fabriano Progressista - le cose non stanno proprio come hanno detto esponenti della Lega e di Fdi. Si è fatto molto clamore sulla legge regionale appena approvata sui campi fotovoltaici. Quando si alza tanta polvere significa che c’è qualcosa da non far vedere. La legge non impedirà la realizzazione di impianti fotovoltaici sui terreni agricoli. Può solo elencare gli indicatori delle aree presumibilmente non idonee all’installazione. Il diavolo si nasconde nei dettagli, ma d’altronde la competenza concorrente con lo Stato lascia pochi margini al legislatore regionale: criteri di "presuntiva non idoneità" e aree con criteri di idoneità. La Corte Costituzionale - aggiungono dalla forza che è all’opposizione nella città della carta - ha più volte ribadito che non è possibile indicare a priori aree non idonee: spetterà all’Amministrazione procedente valutare se si può fare un impianto fotovoltaico a terra. Che fa dunque la legge regionale? Non riesce a intervenire su nessuno dei casi di impianti fotovoltaici a terra che interessano il territorio di Fabriano e chi si oppone alla realizzazione di questi eco mostri dovrà purtroppo, utilizzare altri strumenti. Si rende necessario cercare altre strade come la tutela del paesaggio o il contrasto al consumo di suolo. Come invocare la difesa dell’ambiente proclamata dall’articolo 9 della Costituzione e l’articolo 41 che vieta l’attività economica che reca danno all’ambiente. O ricorrere al contrasto al consumo di suolo perché nonostante il noto e inesorabile calo demografico, anche nel 2022 le Marche hanno perso il 7% del proprio suolo rubato dalla cementificazione. E Fabriano nel 2022 ha perso l’1,63% del territorio ed è fra i peggiori Comuni della Regione".