"Ai miei tempi non era così". Alle Muse si ride con Battista

Il comico romano questa sera porta in scena il suo spettacolo tra passato e presente per ricordare come eravamo.

"Ai miei tempi non era così". Alle Muse si ride con Battista

"Ai miei tempi non era così". Alle Muse si ride con Battista

"Ai miei tempi non era così". Quante volte abbiamo sentito qualcuno pronunciare questa frase? E quante volte l’abbiamo detta noi stessi, magari sottintendendo che "una volta era meglio"? A farlo è anche Maurizio Battista, che così ha voluto intitolare il suo ultimo spettacolo, in scena stasera (ore 21, info 07152525; biglietti da 50 a 32 euro) al Teatro delle Muse di Ancona. Il popolare comico romano, che firma il testo insieme a Fabrizio Gaetani, Gianluca Giugliarelli e Gianni Quinto, vuole instillare nel pubblico un dubbio, come si legge nella presentazione: "Siamo veramente sicuri che il passato coincida con l’idea di ’vecchio’ e il presente con l’idea di un ’nuovo’ che ci costringe ad arrancargli dietro, fino a farci invecchiare prima del tempo? E chi l’ha detto che la felicità consista in un accumulo di ’effetti speciali’ o non piuttosto, com’era una volta, dal sapersi divertire con talmente poco che eravamo noi a sentirci ’speciali’?".

Tra queste e altre domande si muove Battista, in un precisissimo ‘slalom’ per non urtare i paletti dell’ipocrisia e dell’ignoranza, issati dall’epoca attuale. A tale proposito, la platea delle Muse riprodurrà una sala cinematografica di tanti anni fa, nella quale, attraverso la proiezione di vecchi film, "capiremo come di questa presunta modernità ci siamo fatti appunto un ’film’ che non corrisponde ai nostri bisogni reali e che ci fa dire spesso: ai miei tempi non era così". Ecco così una cavalcata tra anni ‘70, ‘80 e ‘90 nel corso della quale ci viene ricordato ‘come eravamo’. Uniche digressioni, le incursioni del cantante dei Los locos, che ricordano i tormentoni musicali di allora. Vedi i brani di Renato Zero cantati da quello che più che un imitatore è un clone (Daniele Si Nasce). Tutto riporta indietro nel tempo in un misto di nostalgia e allegria. Ma questi intermezzi durano una ventina di minuti.

Tutto il resto è il monologo funambolico di un uomo solo sul palco, è lo sferzante racconto di rapporti familiari, coniugali soprattutto, di chiacchierate fra amici. Battista sembra davvero nel suo elemento naturale. Solo avendolo già ascoltato in tv o a teatro si capisce che si tratta di brani di repertorio, di testi collaudati.