Alluvione 2014, ammessi i responsabili civili

Si è svolta udienza preliminare per processo alluvione 3 maggio 2014. Capo d'imputazione riformulato per prescrizione reati. Parti civili ammesse. Enti responsabili citati. Procedimento spostato all'Aquila.

Alluvione 2014, ammessi i responsabili civili

Alluvione 2014, ammessi i responsabili civili

Si è svolta ieri l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale dell’Aquila per il processo per l’alluvione del 3 maggio 2014. "Siamo tornati alla fase dell’udienza preliminare in quanto bisognava riformulare il capo d’imputazione alla luce della prescrizione dei vari reati – spiega l’avvocato Corrado Canafoglia, in rappresentanza Unione Nazionale Consumatori – oggi è rimasto in piedi solo il reato di inondazione che si prescriverà nel 2029. Tutti coloro che si erano costituiti parte civile si sono ricostituiti all’interno del processo reiterando quelle che erano le loro richieste. Le controparti hanno invece sollevato una serie di eccezioni: in particolare l’intervenuta modifica prevista nella riforma Cartabia che prevede che per gli atti di parte civile occorre una specifica descrizione dei fatti, rendendo così più complessa la presenza delle parti civili nel processo penale". L’eccezione è stata però rigettata dal Gup che ha rinviato l’udienza al 23 luglio, ammettendo la presenza dei responsabili civili negli enti del Comune di Senigallia, Provincia di Ancona, Regione Marche, Ministero degli Interni, nella persona del ministro Piantedosi e la Presidenza del Consiglio nella persona della presidente Meloni. "Gli enti saranno tenuti a rispondere laddove verranno condannati gli imputati" prosegue l’avvocato Canafoglia. Sono 384 le parti civili danneggiate, tra privati e imprese. Ieri in aula, insieme all’avvocato Corrado Canafoglia era presente l’avvocato Federico Titta Rosati in rappresentanza di alcuni eredi di Aldo Cicetti, deceduto durante l’esondazione del Misa. Il procedimento era stato spostato all’Aquila perché uno dei componenti del collegio giudicante del Tribunale di Ancona era risultato tra gli alluvionati. Si tratta in realtà di una seconda fase perché il processo è ripartito dopo un errore nel capo d’imputazione contestato: inizialmente c’erano inseriti anche i reati già prescritti. Rimane in piedi solo quello di inondazione colposa a carico, tra gli altri, degli ex sindaci di Senigallia Maurizio Mangialardi e Luana Angeloni e dell’ex comandante della polizia locale Flavio Brunaccioni, in quanto responsabile anche della protezione civile.