Amori criminali. Perseguitata dall’ex, la vita come un inferno: "Ecco come le aiutiamo"

Firmato un protocollo d’intesa tra l’Inps Marche e i centri anti violenza "Canali preferenziali per le vittime anche nel campo previdenziale".

Amori criminali. Perseguitata dall’ex, la vita come un inferno: "Ecco come le aiutiamo"

Amori criminali. Perseguitata dall’ex, la vita come un inferno: "Ecco come le aiutiamo"

Perseguitata dal fidanzato, che non accettava la fine del rapporto, e dai suoi amici: l’incubo di una giovane ragazza dell’Osimano finito solo dopo l’intervento della polizia. La storia è emersa ieri durante la firma del protocollo tra l’Inps regionale, i centri anti-violenza sulle donne e le associazioni a essi collegati, in materia di diritti previdenziali, economici e così via. L’idea è nata circa sette mesi fa, l’8 marzo scorso, durante un incontro tenuto dalla responsabile dei centri antiviolenza, Roberta Montenovo, a cui era presente Emanuela Zambataro, direttrice regionale dell’Inps. Ieri la firma ufficiale e dunque la partenza del progetto che si prefigge un obiettivo primario: "Alle donne vittime di violenza seguite dai centri specializzati e nelle case rifugio offriremo canali preferenziali per assolvere a tutta una serie di necessità legate alla sfera previdenziale e assistenziale, ai diritti esercitabili, come accedere al credito. Insomma – ha detto la direttrice Zambataro – tutto ciò che serve per una persona alla ricerca di un futuro. Canali preferenziali, con i tempi di risposta alle richieste ridotte massimo a cinque giorni per ogni pratica. L’Inps ha definito il concetto di Reddito di Libertà e noi, anche attraverso la formazione, vogliamo dare il nostro contributo a chi ha già sofferto molto. Aiuteremo le donne su diritto di famiglia, sostegno al reddito, ma anche a favore degli orfani di vittime di uxoricidio. Ci tengo a ricordare che tra le 290 donne uccise da mariti, partner, fidanzati e così via dal 2019 a oggi 4 erano lavoratrici dell’Inps". Il femminicidio è l’apice di un percorso avvelenato e tragico, ma esistono tantissime altre forme di violenza, in molti casi propedeutiche alla tragedia. Tra queste i soprusi sessuali, economici e lo stalking. Esistono, tuttavia, degli strumenti per combatterli, come ad esempio l’ammonimento da parte della polizia: "Poco prima dell’estate ho seguito il caso della ragazza perseguitata dal fidanzato e, fattore particolare, dagli amici di lui – ha raccontato ieri Agnese Marinelli del commissariato di polizia di Osimo – Lei non viveva più, si ritrovava il suo ragazzo o gli amici più stretti ovunque andasse, al cinema, in discoteca, in giro con le amiche, sempre. La controllavano, la seguivano, le toglievano l’aria, era questo il modo di farle pagare soltanto la volontà di interrompere un rapporto. La ragazza si è rivolta a noi e ha fatto bene, perché è bastata la denuncia e l’applicazione di un Ammonimento per farlo desistere. Quando l’incubo è finito lei mi ha ringraziato e in uno dei messaggi mi ha detto ‘Evidentemente anche lui si è rifatto una nuova vita’. Uno sprone a tutte le donne a denunciare".

Nel progetto è stata coinvolta anche la Caritas marchigiana, presente ieri con il direttore Simone Breccia, che si occuperà della gestione del Microcredito di Libertà. Presenti anche le istituzioni, a partire dal presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche, Dino Latini che ha ammesso "le difficoltà della Regione nel fornire supporti sufficienti a questa battaglia a causa dei limiti presenti nel bilancio, ma faremo il massimo per colmare il gap".

Pierfrancesco Curzi