"Archi e centro: è qui che va fatta"

"Archi e centro:  è qui che va fatta"
"Archi e centro: è qui che va fatta"

La Fiera, quindi l’appuntamento con la tradizione anconetana, me la immagino come una manifestazione che metta in collegamento la zona degli Archi con il centro città guardando dal basso la cattedrale di San Ciriaco. Quindi la sposterei dal viale della Vittoria per posizionare i banchi degli espositori tra gli Archi, Porta Pia, via XXIX Settembre, i corsi centrali, Garibaldi e Mazzini, sino a piazza Cavour. Lascerei il punto enogastronomico sempre su piazza Pertini che consente anche una gestione delle ‘cucine’ facilitata e soprattutto il posizionamento dei punti ristoro. Questa soluzione, già testata, è l’unica che consente di fare rivivere la zona degli Archi, usufruendo della zona a maggior densità di parcheggi. Per quanto riguarda invece il format andrei a caratterizzarlo ancora di più favorendo i prodotti del territorio. Dati alla mano, sia le vendite che le categorie merceologiche più attrattive, ridurrei quelle che hanno minore appiglio e incrementare e diversificare quelle che catalizzano di più l’attenzione. Mi piacerebbe fosse ancor più identitaria, caratteristica, basta scegliere bene il tipo di merce venduta ai banchi. Un lavoro che sarà in carico a chi gestirà l’evento a cui si dà mandato di organizzarlo oltre che gestirlo. Sarebbe interessante creare un circuito di altre micro manifestazioni tutte intorno alla Fiera. Mi riferisco alla Mole, al Teatro delle Muse, in Camera di Commercio alla Loggia dei Mercanti. Magari con dei focus sulla storia di Ancona o sulla stessa Fiera fin dalle sue origini. Insomma, non ridurre solo al classico ‘giro alla fiera’ ma dare una occasione di approfondimento sulla conoscenza della storia cittadina.