
La presidente Gianfranca Schiavoni. La Asp 9 ha 75 dipendenti donne e 5 uomini
Doppia cifra di maternità in contemporanea tra le dipendenti dell’Asp Ambito 9. È il primato registrato all’interno dell’Azienda per i servizi alla persona, che eroga i propri servizi in ben 21 comuni della Vallesina. La splendida novità è stata anticipata ieri dalla presidente Gianfranca Schiavoni che ha ricordato come, nell’Asp Ambito 9, lavorino 75 donne e cinque uomini. Ma "dieci maternità tutte insieme non erano mai capitate: un dato in controtendenza con le statistiche nazionali e locali che registrano un calo demografico preoccupante già da alcuni anni", ha spiegato. La lieta circostanza ha indotto l’Azienda a riorganizzare le proprie aree "per non creare disservizi agli utenti – ha aggiunto Schiavoni –. La coesione è fondamentale in queste circostanze. L’Azienda sta confermando capacità organizzativa e di fare rete, a dimostrazione che si può conciliare lavoro e maternità. Interpreto questa notizia come un atteggiamento di ottimismo e un segnale di buon auspicio per la nostra comunità". Un segnale di buon auspicio che, peraltro, può essere interpretato come risposta alla denatalità, che è considerata una delle criticità più attuali nel nostro Paese. Tra i tanti fiocchi azzurri e rosa in arrivo, anche grazie alla giovane età di gran parte del personale, l’Asp Ambito 9, che ha il suo quartier generale in via Gramsci a Jesi, tra la Casa di riposo e Villa Borgognoni, si è detta orgogliosa di rappresentare un caso virtuoso e di fiducia nel futuro. Caso virtuoso che si associa a quanto sta accadendo all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, soprattutto in questo avvio di 2025. Se il 2024, infatti, si era chiuso con una lieve flessione, il solo mese di gennaio si era rivelato da record per i parti ‘jesini’: ben 104 quelli registrati dal nosocomio cittadino, il miglior dato dell’ultimo quarto di secolo. L’anno scorso si era chiuso con 843 parti contro i 900 del 2023. Ma quei numeri avevano confermato il Carlo Urbani come terzo punto nascita delle Marche. E allora, nell’anno in corso, si punta a migliorare: una risposta all’inverno demografico. In un’intervista al Carlino, il primario primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Urbani Gianluca Grechi aveva descritto alcune novità come il lavoro "per allestire la terza sala parto e farlo diventare un luogo più simile alle mura domestiche, per una nascita demedicalizzata. Un po’ come partorire in casa ma in un ambiente protetto e sicuro, come l’ospedale". E ancora l’introduzione della vasca per il parto in acqua, situazione che potrebbe richiamare donne e famiglie in attesa di una nuova vita: "Sarebbe l’ultimo tassello di un ventaglio di servizi a disposizione delle gestanti e stiamo lavorando con la direzione dell’Ast per arrivarci", aveva aggiunto Grechi.