REDAZIONE ANCONA

Autovelox tra protesta e sicurezza in strada

Gli autovelox, utilizzati per misurare la velocità dei veicoli, sono diffusi in Italia ma spesso sono stati posizionati in modo nascosto per fare cassa. Per contrastare ciò, sono stati installati cartelli stradali ben visibili. Tuttavia, recentemente si è verificato un aumento dei danneggiamenti agli autovelox, attribuiti a una persona chiamata "Fleximan". Nonostante sia considerato un "eroe nazionale", infrange la legge. Gli autovelox fissi sono facilmente prevedibili grazie ai navigatori digitali, ma è comunque importante guidare in modo prudente.

Con autovelox si indicano, in Italia, i sistemi fissi e mobili di misurazione della velocità dei veicoli su strada. I primi dispositivi sono apparsi in Europa nella fine degli anni ’80, oggi sono molto diffusi nelle strade dette "sensibili", ovvero ad alto rischio di incidenti. Purtroppo questi dispositivi molto utili spesso sono stati utilizzati per fare cassa, infatti i dispositivi vengono posizionati in posti nascosti e anche con una segnaletica molto scarsa, anche in strade non denominate "pericolose", ciò ha portato a delle proteste dei guidatori sanzionati da essi, per questo ora sono stati posizionati dei cartelli stradali ben visibili in adeguato anticipo rispetto al vero e proprio autovelox, la presenza di questi cartelli prepara il guidatore a rallentare in tempo. Però questi autovelox da poco hanno anche una "nemesi", "Fleximan". In questi ultimi tempi sono stati riportati diversi danneggiamenti agli autovelox in tutto il nord Italia, essi sono stati attribuiti a "Fleximan" una persona che abbatte gli autovelox con un flessibile (da qui deriva appunto il nome), esso è per molti considerato una specie di "eroe nazionale" anche se così facendo infrange la legge. Fino ad ora di autovelox abbattuti sono stati ben 16, perché sta facendo ciò? Si può pensare ad una sorta di vendetta, ma nulla è certo. Ormai gli autovelox fissi sono facilmente prevedibili grazie ai navigatori digitali più recenti che hanno una mappa di tutti i dispositivi presenti sulle strade italiane. Al di là di tutto...non è meglio essere prudenti?

Filippo Vignini IIIB