Bancarelle sul Corso . I negozianti si dividono: "Ecco una raccolta firme per bloccare il trasloco"

Gli ambulanti di corso Mazzini si spostano per i lavori al Mercato delle Erbe tra piazza Roma e via Marsala. La maggiorparte critica questa scelta: "Finalmente avevano tolto le casette di legno e ora si torna indietro?".

Bancarelle sul Corso . I negozianti si dividono: "Ecco una raccolta firme per bloccare il trasloco"

Bancarelle sul Corso . I negozianti si dividono: "Ecco una raccolta firme per bloccare il trasloco"

di Nicolò Moricci

Bancarelle su Corso Garibaldi, la scelta che divide. I negozianti del centro si spaccano, tra chi concorda con il Comune e chi invece si organizza per una raccolta firme per fermare tutto. Una scelta temporanea, precisano da Palazzo del Popolo, che però fa tornare alla ribalta la solita polemica: le bancarelle oscureranno le vetrine, come le casette di legno per Natale? E ancora: porteranno più passaggio o toglieranno clientela ai negozianti delle botteghe e delle catene di Corso Garibaldi? "È assurdo – commenta Maurizio Mosconi, della Thun – Senza casette di legno, quest’anno, abbiamo lavorato meglio del 2022. Perché ora il Comune vuole metterci gli ambulanti? Che poi, con tutto il rispetto, ma dal punto di vista estetico un tavolo di una bancarella è pure peggio di una casetta di legno. Il venerdì, con il mercatino delle crociere, i nostri incassi vanno a picco, le persone sono attratte da ciò che c’è al centro del Corso. E lo stesso per i prodotti alimentari. Se passeggi sul lato destro, non vedi il lato sinistro, è chiaro. E vogliamo parlare delle auto e del caos che faranno i bancarellari? Io se tardo dieci minuti mi trovo la multa, i furgoni degli ambulanti invece ho la sensazione che facciano un po’ come vogliono. Sarà uno scempio. Senza considerare la sporcizia che ci sarà. Io sono pronto a una raccolta firme per impedire tutto questo".

Un test di un mese, per iniziare i lavori al Mercato: "Era stato detto che i lavori dureranno 18 mesi. Gli ambulanti potevano essere messi in piazza Pertini, al Viale della Vittoria, in piazza Cavour, o in via Castelfidardo, sotto l’ex Metropolitan. Ma non davanti a noi – sbotta – Neanche i turisti sono contenti di un mercato al centro della via dello shopping. La signora che vende la sciarpa davanti ai negozi che vendono maglieria non è adeguato. Ora che la giunta aveva finalmente tolto le fioriere, così rovina di nuovo il Corso".

Una commerciante di una catena di vestiario approva, "purché il lato posteriore delle bancarelle non copra le nostre vetrine". E ricorda: "Quest’anno, a dicembre, abbiamo lavorato tantissimo senza casette di legno". Per Marica Quercetti (Naima) "le bancarelle in centro portano più gente, ben venga. Lo scorso anno c’era molto più passaggio di oggi. Piazza Roma quest’anno era praticamente vuota. Forse è perché hanno concentrato le casette in piazza Cavour. Lo scorso anno i baracchini di Natale attiravano persone. Le bancarelle degli ambulanti? Sono un po’ bruttine – ammette – Servirebbero bancarelle di un certo tipo, di qualità, non quelle della frutta o di intimo e biancheria. Ad Ancona, ci sono solo negozi di mutande. Ma se gli ambulanti ci saranno solo al mattino e si posizioneranno al centro, non daranno fastidio". Rossana Subiaco, Capellomania, è da sempre stata contraria alle casette di legno. Ma ok agli ambulanti: "Sarà una cosa temporanea, per due anni al massimo. D’altronde, loro dovranno pur lavorare, no? Gli ambulanti sono parte della città".

Roberta Golfetti e Simona Clementi del negozio Dixie sono infuriate: "Eravamo così contente che avevano tolto le casette. E ora torniamo con ‘ste bancarelle? Era così ordinata la città in questo modo. Già in Corso Mazzini fanno ciò che gli pare, figurarsi averle davanti. Bisogna che il Comune ci tributi un occhio di riguardo. Gli ambulanti non pagano le tasse che paghiamo noi, che siamo oberati di spese – fa Simona – Ci toglieranno i clienti". "Le bancarelle del mercato in Corso Garibaldi? Assolutamente no, che brutto – esclama Roberta – La sperimentazione la facessero da un’altra parte. Lo scriva".