Bar e ristorante al Dorico: scatta un nuovo bando

L'amministrazione comunale ha revocato il bando d'asta pubblica presentato quattro anni fa per l'assegnazione del servizio di bar e ristorante all'interno dell'area del nuovo stadio Dorico. La causa è stata il Covid e i lavori di recupero dello storico impianto sportivo.

Bar e ristorante al Dorico: scatta un nuovo bando

Bar e ristorante al Dorico: scatta un nuovo bando

Bar e ristorante all’interno dell’area del nuovo stadio Dorico, l’amministrazione comunale revoca il bando d’asta pubblica presentato quattro anni per l’assegnazione del servizio. C’è voluto del tempo per chiudere una gara d’appalto avviata alla fine del 2019 che doveva diventare operativa dai primi mesi dell’anno successivo e che invece il dramma del Covid ha praticamente spazzato via. Per tanti anni il Comune ha lasciato mano libera alla direzione del circolo tennis del Dorico per la gestione del bar e del ristorante, fino a quando ha deciso di modificare le regole, normalizzare il quadro e provare a incassare un canone più adeguato. Il bando di gara è stato presentato a dicembre 2019 e il mese successivo, all’apertura delle buste, l’appalto era stato aggiudicato a una cooperativa di Ancona che aveva presentato un’offerta più vantaggiosa rispetto ai gestori del locale, molto apprezzati dai soci e non solo per la qualità del servizio. La pandemia ha interrotto l’iter dopo che il bar-ristorante era stato svuotato dalla vecchia gestione. Quella nuova, soprattutto a causa del Covid, ma non solo, in pratica non ha mai attivato la sua opzione. Al Covid si sono aggiunti poi i lavori previsti dal piano di recupero dello storico impianto sportivo cittadino, avviati dalla precedente giunta comunale.

Di fatto quell’appalto aggiudicato è rimasto lettera morta per quasi quattro anni. Adesso l’amministrazione, in assenza di qualsiasi velleità di ripresa in mano della pratica da parte della cooperativa aggiudicataria, ha deciso di revocare quel bando. Lo ha fatto dopo aver comunicato la sua decisione ai diretti interessati che però non hanno presentato alcuna manifestazione d’interesse, facendo di fatto scattare la revoca. La cooperativa anconetana si era aggiudicata l’appalto offrendo oltre 23mila euro (il prezzo della base d’asta era di 18mila euro) e depositando una cauzione inferiore ai 2mila euro.