
Il commissario contesta le affermazioni del consigliere comunale sui dati finanziari.
Fondazione Città di Senigallia, ‘Se si ritiene che il bilancio non sia veritiero, va denunciato alle competenti autorità’. Una settimana fa il commissario straordinario Corrado Canafoglia aveva presentato il bilancio dell’Ente in consiglio comunale: "Non comprendo perchè il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile è stato silente nel consiglio comunale ove sono stato audito preferendo parlare con comunicati che stanno creando problemi alla Fondazione, in quanto prive di fondamento giuridico – ha spiegato Canafoglia - Campanile mi chiede di dimenticare le passate gestioni dell’Ente, ma gli ricordo che sono stato nominato commissario per sanare il pesante buco milionario ereditato da queste, tanto che il bilancio 2023 presenta una perdita di 36.612.319 euro, riconducibile a 2 sopravvenienze passive: 14.887.480,61 per il debito verso Autostrade ed € 21.300.453,95euro dovuta alla svalutazione del patrimonio immobiliare dell’Ente. Se però Campanile ritenesse il bilancio non veritiero deve denunciarlo alle competenti autorità, posto che un bilancio falso costituisce un illecito penale".
Il Commissario è tornato anche su quello che ormai è diventato un vero e proprio ‘Caso Musinf’: "Quanto alla svalutazione del Musinf, singolare che Campanile la definisca una palazzina storica in centro città di 3 piani con giardinetto e pertanto ritiene riduttivo il valore attuale di soli 400mila euro per il solo fatto di essere destinata a museo, invitandoci a modificarne la destinazione d’uso a civile abitazione – prosegue il Commissario - Consigliere Campanile se non sbaglio lei era assessore al bilancio del Comune quando quest’ultimo vendette il Musinf alla Fondazione per un costo complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. Forse non ricorda chi e per quale motivo trasformò la destinazione dell’immobile da residenziale a museo per poi venderlo alla fondazione, ma soprattutto che dopo l’acquisto restò in uso al Comune quale deposito. Né ricorda che dopo l’acquisto la fondazione indisse una gara di idee su cosa fare del Musinf, con tanto di commissione ai cui membri, tra i quali il presidente e due membri del Cda, venne riconosciuto un gettone di 500 euro ciascuno e 7000 euro quale premio all’unico architetto che partecipò alla gara, professionista già destinatario di molteplici incarichi dall’ente".