Bivacchi e nuove regole Per i senza fissa dimora la struttura di accoglienza

La giunta si muove su più fronti: da un lato è stata affidata la gestione a una cooperativa e dall’altro si è attivata per contrastare il degrado.

Bivacchi e nuove regole  Per i senza fissa dimora  la struttura di accoglienza

Bivacchi e nuove regole Per i senza fissa dimora la struttura di accoglienza

L’amministrazione comunale si prepara ad applicare l’ordinanza anti-bivacchi, presentando i dettagli all’interno del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza in prefettura, e intanto stipula l’accordo con una cooperativa del territorio per la gestione triennale della struttura per l’accoglienza dei senza fissa dimora.

Oggi il vicesindaco e assessore con delega alla sicurezza Giovanni Zinni, assieme al comandante facente funzione della polizia locale Luca Martelli, saranno a Palazzo del Popolo per incontrare il prefetto Darco Pellos e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Si discuterà anche dell’ordinanza annunciata dal sindaco Silvetti in materia di bivacchi e dunque collegata alla sicurezza urbana. Una situazione molto complessa quella dei senza fissa dimora in città, parte dei quali sono stranieri richiedenti asilo che non sono riusciti a entrare nei percorsi d’accoglienza. La risposta del Comune a questo problema, da anni ormai, è una struttura residenziale dove le persone posso dormire.

Stiamo parlando dell’ex trattoria Cantiani di via Lotto che da alcuni anni ha preso il posto del Tetto per Tutti alla Palombella, il cui edificio è stato dichiarato inagibile. La direzione dei servizi sociali proprio poche settimane fa ha affidato il servizio a una società privata di Agugliano per la gestione della struttura. Un appalto molto importante che si basa su un periodo triennale, dalla parte conclusiva del 2023 fino al 2025, per un ammontare di spesa complessivo che supera i 350mila euro. La struttura di via Lotto, la strada che collega corso Carlo Alberto a Vallemiano, ospita 20 persone, con l’accoglienza che durante il periodo invernale può raddoppiare durante i periodi di emergenza freddo. In gergo tecnico il servizio viene definito ‘alberghiero per senza fissa dimora e persone in stato di grave marginalità sociale’.

I senza tetto possono restare all’interno della struttura per 15 giorni continuativi e poi, in base a una rotazione dei posti disponibili, non possono rientrare per tre mesi. Agli indigenti vengono distribuiti anche dei pasti. Vista la domanda elevata e l’offerta limitata ai 20 posti, gli altri senza fissa dimora che stazionano sul territorio urbano possono fare affidamento sulla rete della solidarietà garantita da alcune organizzazioni di puro volontariato: dal Servizio di Strada, l’unità di strada RiBò e altre che gravitano nel territorio che comprende Ancona e Falconara.

p. cu.