ILARIA TRADITI
Cronaca

Cardeto, la storia alla deriva. Niente fondi per la manutenzione: "Se ne occupi il Parco del Conero"

La mozione di Rossi (Forza Italia) scatena la polemica. Ippoliti: "Da soli non andiamo da nessuna parte". Fiordelmondo (Pd): "Non c’erano i soldi neanche per sostituire le insegne di legno nei vari itinerari".

Cardeto, la storia alla deriva. Niente fondi per la manutenzione: "Se ne occupi il Parco del Conero"

Cardeto, la storia alla deriva. Niente fondi per la manutenzione: "Se ne occupi il Parco del Conero"

Ieri ha tenuto banco in Consiglio Comunale la mozione di Vincenzo Rossi (Fi) per l’inclusione del Parco del Cardeto all’interno del Parco del Conero. Una gestione nuova, che ha sollevato non pochi dubbi e portato a una proposta di emendamento da parte del consigliere Carlo Pesaresi (Diamoci del noi). "Il Cardeto è il parco di tutti noi – ha sottolineato Arnaldo Ippoliti- ma dobbiamo ammettere che c’è difficoltà della manutenzione dello stesso e che da soli e con pochissimi fondi non riusciamo ad arrivare da nessuna parte. Parliamo di un’area di 20 ettari, il parco urbano più grande della città che se rientrasse nell’orbita del Parco del Conero avrebbe a quel punto risorse e personale per occuparsene al meglio. Ben venga questa mozione". Pronta la replica di Federica Fiordelmondo (Pd) che ha ricordato alla maggioranza come in realtà anche il Parco del Conero sia in forte difficoltà economicamente parlando: "Ricordo che solo qualche anno fa non c’erano neanche i fondi per sostituire le insegne in legno nei vari itinerari. Già questo dice tutto. Come può l’Ente essere in grado di dare un’adeguata manutenzione anche al Parco del Cardeto?". "Allo stato attuale il parco è una vergogna – ha tuonato Francesco Rubini (Altra Idea di Città)- per fortuna in passato non sono state accolte proposte scellerate come quella di aprire un ristorante di lusso nel vecchio faro". Già un paio di anni fa l’attuale sindaco Daniele Silvetti, all’epoca presidente dell’Ente Parco del Conero si era espresso sulla validità della proposta: "Ancona può lanciare un segnale unico in Italia includendo il Parco del Cardeto all’interno di quello Regionale del Conero – aveva detto- per rilanciare proprio la sua immagine e le proprie prerogative eco-sostenibili. Si individuerebbe il diciannovesimo sentiero escursionistico del Conero senza dimenticare il Cammino "Ancona Porta d’Oriente" che arriva sino a Loreto già esistente ma da potenziare. Il Cardeto entrerebbe nella programmazione del Parco e della sua cartellonistica per eventi culturali, musicali e storico ambientali. Valorizzeremmo la testimonianza del "Campo degli Ebrei", del Convento dei Cappuccini mentre la vecchia polveriera Castelfidardo ed il Faro Pontificio verrebbero messi a sistema con una rinnovata promozione Turistica". Tutto molto bello ma la priorità resta quella di reperire i fondi necessari per realizzarlo. Intanto è stata temporaneamente chiusa per 40 giorni l’area del parco del Cardeto adiacente al presidio della Marina Militare. La disposizione di chiusura ha effetto fino al 30 giugno e si è resa necessaria per consentire lo stoccaggio e il carico in elicottero, in condizioni di sicurezza, del materiale necessario alla esecuzione degli interventi di contenimento del dissesto idrogeologico e di messa in sicurezza della falesia nella zona della Grotta Azzurra, operazioni, propedeutiche alla prossima riapertura dello stradello.