Caso Ferragni, anche la Procura ha raccolto esposti

C’è anche la Procura dorica tra le oltre 100 in tutta Italia, ad aver raccolto esposti contro Chiara Ferragni e...

Caso Ferragni, anche la Procura ha raccolto esposti

Caso Ferragni, anche la Procura ha raccolto esposti

C’è anche la Procura dorica tra le oltre 100 in tutta Italia, ad aver raccolto esposti contro Chiara Ferragni e il pandoro "Pink Christmas" Balocco per la presunta pubblicità ingannevole per la beneficenza all’ospedale Regina Margherita di Torino. Nei giorni scorsi sono arrivati al terzo piano del tribunale, sede degli uffici di Procura, diretti dalla procuratrice capo Monica Garulli, almeno un paio di denunce da parte di associazioni di consumatori che sostengono di avere subito una truffa da parte della famosa influencer. La Procura ha raccolto gli esposti e trasmesso gli stessi direttamente a Milano, dove ha sede la procura competente che ha già aperto un fascicolo contro Balocco e Ferragni ipotizzando il reato di truffa aggravata.

Gli esposti mirano a cercare se ci siano poi dei riscontri penali sul caso del pandoro rosa a seguito della sanzione già inflitta dall’Antitrust all’imprenditrice digitale. Ad Ancona quindi sono stati presentati solo esposti "di passaggio", diretti in Lombardia. L’iscrizione di Ferragni e Balocco è stata decisa dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco ed è trapelata la settimana scorsa, con la guardia di finanza di Milano che ha acquisito documenti nella sede dell’azienda milanese della famosa influencer. Il pandoro è stato acquistato anche dai marchigiani che pensavano di fare così beneficenza. Da giorni il responsabile dell’ufficio legale dell’Associazione Nazionale Consumatori, l’avvocato Corrado Canafoglia del foro di Ancona, sta ricevendo mail, interazioni social e telefonate di cittadini di Ancona e provincia che indignati vogliono informazioni su cosa fare per l’inganno subito. Le richieste arrivate sono tra 2mila e 3mila. A livello nazionale si parla, solo per l’Associazione Nazionale Consumatori, di 15 milioni di segnalazioni arrivate tramite i canali social e non solo al presidente nazionale Massimiliano Dona.

Marina Verdenelli