"Caso Saline, il centro sportivo nel degrado"

Il consigliere di Forza Italia Luigi Rebecchini denuncia il degrado del centro sportivo Saline a Senigallia, evidenziando mancanze nella gestione e manutenzione degli impianti. Il centrodestra prometteva equità nelle politiche sportive, ma la situazione attuale del centro sportivo solleva dubbi sul rispetto degli impegni presi con gli elettori.

"Caso Saline, il centro sportivo nel degrado"

"Caso Saline, il centro sportivo nel degrado"

Il centro sportivo Saline nel degrado, il consigliere di Forza Italia Luigi Rebecchini elenca le problematiche. "Non si è provveduto alla progettazione dei lavori a suo carico del gestore ammontanti ad oltre 930 mila euro – spiega Rebecchini – È quanto emerge dalla risposta che l’assessore allo sport Pizzi mi ha inviato a seguito di una mia precisa interrogazione finalizzata a comprendere l’azione di giunta in ordine alla infinita e poco edificante querelle della gestione del centro sportivo delle Saline. Riguardo al tariffario, l’assessorato non si è mai avvalso, come a mio avviso avrebbe dovuto fare per garantire il reale diritto allo sport per tutti, della clausola contrattuale che consente al Comune una richiesta di ’riformulazione’. Vi è, in definitiva, una sostanziale paralisi nutrita da un’ ambiguità di fondo in cui avanza però il degrado e la fatiscenza del centro sportivo in cui (quanto meno nella zona del centro tennis) non viene nemmeno svolta opera di manutenzione ordinaria".

Gli impianti che fanno parte del centro sportivo hanno subito, negli ultimi anni, diverse chiusure a seguito di guasti, l’ultimo ad un pallone pressostatico.

"Il centrodestra, che nella passata consiliatura si era giustamente opposto a questo progetto di finanza, aveva in campagna elettorale garantito equità nelle politiche sportive, pari opportunità a tutti i soggetti dello sport, efficienza e funzionalità. E’ troppo chiedere il rispetto dei patti con gli elettori?", conclude Rebecchini. Entro la prossima estate, a rinascere sarà invece l’ex Circolo Cremonini, tempio del tennis dal 1970 al 1990, lo stesso dove un italiano, Adriano Panatta, ha conquistato il suo primo Open, battendo nel campo centrale l’australiano Mulligan.