SARA FERRERI
Cronaca

Chiaravalle, il vicequestore Arena: "Ragazzi, ecco come potete difendervi dal branco"

Il dirigente del commissariato jesino ha incontrato gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado per spiegare il fenomeno del bullismo tra giovanissimi

Il dirigente del commissariato di Jesi Paolo Arena parla agli studenti

Il dirigente del commissariato di Jesi Paolo Arena parla agli studenti

Jesi (Ancona), 16 gennaio 2024 – ‘Bullismo e cyberbullismo: il branco’. Ne ha parlato oggi alla sede della Croce Gialla il dirigente del commissariato di Jesi, vice questore Paolo Arena, nell’ambito del progetto “Educhiamo insieme alla Legalità”, voluto dal questore Cesare Capocasa, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e rivolto agli istituti scolastici di Ancona e provincia. In platea gli studenti delle quinte primarie prima media dell’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini, alla presenza del dirigente scolastico Ivano Dottori e del corpo docente. “L’identità dell’adolescente – spiega Arena - è mutata negli ultimi decenni con l’avvento della società dei media. Oggi l’adolescente vive una fase più inquieta, più carica di tensioni e di rischi, di malessere, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite (sfide coi motorini, assunzione di alcol, droga, violenza gratuita) con un rifiuto netto delle regole. La causa del disagio, va cercata nel senso di smarrimento, vuoto, solitudine, nella mancanza di modelli sani di riferimento, mentre abbondano, purtroppo, quelli negativi. I giovani hanno paura di soffrire, ed è per questo che ricorrono all’anestesia del loro dolore indossando la corazza dell’aggressività, del menefreghismo. Tale condotta si manifesta soprattutto a scuola dove, ad esser preso di mira è il timido di turno o magari lo studente etichettato come secchione, o un soggetto isolato, emarginato e poco capace di difendersi che diviene bersaglio facile, vittima di atti di bullismo che costituiscono veri e propri reati come estorsioni, percosse, lesioni, furti che provocano soprattutto un danno esistenziale alla persona, alla riservatezza. Spesso, si parla di cyber bullismo perché tramite sms o filmati video, o foto si ricatta e diffama la vittima. La vicenda del giovane Andrea che indossava i pantaloni rosa e si è suicidato perché ferito dalla cattiveria dei compagni, del “branco”, costituisce un esempio fin troppo eloquente che non ha bisogno di commenti”. “Il cosiddetto Branco – ha detto il vicequestore ai ragazzi - è il vero problema: in natura gli animali riuniti in branco puntano sempre l’animale più debole o più lento per assicurarsi il pasto con meno fatica. Nella specie umana, il “branco” di bulli fa la stessa cosa e si connota per la violenza gratuita, per il desiderio di mostrare agli altri la propria forza e supremazia, assicurandosi un tornaconto positivo senza nessun rischio di fallimento della loro azione. Individualmente presi, i bulli, sono ragazzi e ragazze estremamente fragili anch’essi bisognosi di aiuto e rieducazione da parte della famiglia, della scuola, delle forze di Polizia. Grazie alla legge 71/2017, la vittima di cyberbullismo ultra14enne, i genitori o esercenti la responsabilità sul minore, possono inoltrare al gestore del sito internet un’istanza di oscuramento rimozione o blocco di qualsiasi dato personale diffuso in rete. Se non si provvede entro le 48 ore, l’interessato potrà rivolgersi al garante della privacy. Inoltre, è stata estesa anche al cyberbullismo la procedura di ammonimento, in caso di ingiuria, diffamazione, minaccia, trattamento illecito di dati commesso mediante internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altri minori. Il questore, convocherà il minore insieme al genitore e gli effetti dell’ammonimento cesseranno al compimento della maggiore età”. Il dirigente del commissariato ha rimarcato che occorre una ribellione positiva, un recupero di legalità, di moralità, il coraggio di andare contro corrente e non nella “direzione imposta” dal branco, un ripristino dei valori fondanti della vita di ciascuno, quali l’onestà, la libertà, la democrazia, il rispetto, pietre angolari della Costituzione. Il dipartimento di polizia ha avviato un servizio tramite app denominata You-Pol scaricabile gratuitamente su sistemi Ios e Android, che consente nell’anonimato la segnalazione di episodi di bullismo e uso personale di spaccio di droga. Tale segnalazione, verrà inoltrata agli uffici di polizia competenti per territorio per il tempestivo intervento. In conclusione, è stato proiettato un cortometraggio sul cyber bullismo dal titolo Luce che ha suscitato vivo interesse ed è stato oggetto di dibattito da parte dei giovani studenti.