Chiosco di Ramona, la demolizione fa rumore: "Sogna ragazzo, tanto ti fregano la Bolkestein"

La lettera di Omar Abbondanza riflette sulla demolizione del chiosco bar Ramona a Portonovo e la sua futura ricostruzione per attività legate alla pesca. Si sottolinea l'importanza di promuovere la tradizione gastronomica locale in modo sostenibile.

Chiosco di Ramona, la demolizione fa rumore: "Sogna ragazzo, tanto ti fregano la Bolkestein"

Chiosco di Ramona, la demolizione fa rumore: "Sogna ragazzo, tanto ti fregano la Bolkestein"

"Sogna ragazzo sogna....". Inizia così la lettera che abbiamo ricevuto in redazione da Omar Abbondanza sul tema della recente notizia legata alla demolizione del manufatto che per decenni aveva ospitato il chiosco bar Ramona a Portonovo: "Sogna ragazzo sogna, che tanto ti fregano la Bolkestein. Sotto il sole d’agosto nella splendida cornice della baia di Portonovo mentre ti mangi un panino al chiosco da Ramona.

Quando dai tuoi quindici anni il mondo può ancora essere onesto e nessuno potrà mai farti piegare la testa.

Sono gli anni ’90 e i Boomer continuano a investire spregiudicatamente tra abusi e spavalderie, ma un modo nuovo prima o poi arriverà.

Così quel chiosco tanto amato e tanto abusivo finalmente viene giù, con le ruspe a sancire la fine delle tolleranze e delle vergone, ma tu sogna ragazzo sogna che se c’è giustizia sarà nella legalità.

Ed ecco che per magia, in ottemperanza di quanto sancito dalla grande Mamma Europa, spunta finalmente l’asta per la nuova assegnazione dell’ex chiosco da Ramona e tu sogna ragazzo sogna che questa volta ci sarai anche tu.

Quel chiosco potrà tornare su, lo dicono la radio, i giornali e la tv. Già perché l’Europa ha vinto, il comune ha vinto e anche il Parco ha vinto, hanno vinto tutti contro l’abusivismo e il degrado, lo stesso degrado che attanaglia i capanni dei primi pescatori li affianco.

E proprio per questa idea di rilancio della baia che il vecchio manufatto dovrà essere demolito e ricostruito per ospitare attività legate alle attrezzature di servizio alla pesca professionale, al ricovero imbarcazioni, stoccaggio, trattamento e vendita dei prodotti ittici, come quelle fatiscenti affianco, con positiva valutazione per le proposte che prevedano la vendita e consumazione di prodotti ittici a chilometro zero 0 a filiera corta. Fondamentale sarà essere operatore della pesca ma possibilmente con licenza di cucina.

Perché come spiega giustamente l’assessore al Patrimonio Angelo Eliantonio - sicuramente anche lui un km 0, nato e cresciuto a pane ciauscolo e moscioli nel capoluogo Marchigiano -"la volontà è quella di riqualificare un tratto di grande pregio naturale ed estetico della baia di Portonovo e promuovere la nostra tradizione gastronomica più profonda, legata alla cultura del mare, attraverso attività altamente sostenibili e di impatto zero sul territorio". L’importante sarà fare aste ogni sei anni anche se per la stessa unica persona. E allora sogna ragazzo sogna, che probabilmente è meglio".